Autore: Marco Bifulco
Titolo: Infine chiedete aiuto
Casa editrice: Bel – Ami edizioni
Anno di pubblicazione: dicembre 2012
Prezzo di copertina: 10 €
“Ecco l’obiettivo di fatturato da raggiungere. Ogni mese sempre più alto. E noi lì a scervellarci, a trovare una soluzione possibile, che da qualche parte ci sarà, anche se appare lontana e inafferabile”
Quadri, impiegati ed operai messi a confronto nel microcosmo di un ufficio di spedizioni. Le loro vite, le loro sensazioni, lo stress e la fatica sono tessere di un puzzle che pian piano si ricompone sotto i nostri occhi. Un mosaico già visto che ci intriga proprio per la sua familiarità e per la sua incapacità di stupirci.
Infine chiedete aiuto è un romanzo innovativo e stimolante in cui l’uomo – macchina del XXI secolo, nato per produrre, consumare e vivere – viene sminuzzato ed analizzato. Marco Bifulco, scrittore napoletano con un curriculum di peso, ha dato vita ad una storia ironica ma drammatica.
L’autore non demonizza il sistema ma lo smaschera, ce lo fa assaporare un po’ alla volta. Ogni capitolo è un racconto, un anello della catena di montaggio. Non c’è una trama vera e propria, non c’è un soggetto, ma un’anonima sequela di individui che si muovono in uno spazio angusto ma per loro necessario.
I protagonisti del romanzo sono l’emblema della società moderna, diapositive di un sistema allo sbando in cui l’apparenza ha sostituito la ricerca della sostanza. Non c’è nulla di moralistico, l’autore infatti pone davanti ai nostri occhi dei fatti. Non ci sono punti di vista privilegiati. Ogni personaggio è un’entità priva di consapevolezza, un essere alienato dalla proprie ambizioni.
La forza di Bifulco è lo stile. Come si può leggere dalle note biografiche, l’autore è uno ‘studente’ della scuola di scrittura creativa Holden di Torino. Insomma, roba da professionisti. Ma ciò non vuol dire che tutto sia perfetto e guai se così fosse.
I tanti tecnicismi, la corsa alla descrizione particolare, alla metafora, alla similitudine, all’iperbole potrebbero causare nel lettore un’indigestione. A volte vi sembrerà di leggere un esercizio ben costruito. Ingenuità o scelta dello scrittore?
Tolta questa pecca, siamo davanti ad un buon libro che batte tante opere blasonate.