Il Quaderno dei sogni si presenta ai nostri occhi come un piccolo libriccino di color violetto, racchiuso in una custodia bianca quasi come un lettino o una coperta. Il progetto di cui fa parte si chiama ADOCCHIAPERTI, e noi, incuriositi, ci apprestiamo a scoprire di più.
ADOCCHIAPERTI è il progetto che state per presentare qui al Salone del Libro. Di cosa si tratta?
La presentazione riguarda l’edizione di quest’anno del Quaderno dei sogni, ma ADOCCHIAPERTI in realtà è un evento parallelo che organizziamo con altre persone e stiamo cercando di condividerlo il più possibile: l’idea è quella di invitare di volta in volta persone appartenenti a diversi ambiti lavorativi (dal regista al fotografo, dalla psicologa alla scrittrice, e così via), facendo parlare ognuna di loro un aspetto della propria esperienza in cui hanno trovato un legame tra sogno e realtà. Quel che vogliamo è attrarre l’attenzione, sensibilizzare su come la sinergia fra queste due dimensioni sia importante e quanto si miscelino tra loro, molto più di quel che si pensa. Crediamo nella forza di un punto di vista che cambia e ci da prospettive diverse, nelle esperienze che possono servire a creare connessioni, condivisioni, contatto, per far si che la stessa esperienza di quel che ci succede sia migliore.
Chi ti affiancherà oggi per parlare di questa dimensione di sogno e realtà?
Ci sarà un responsabile del progetto dell’ospedale di Torino, “La collina degli elfi”, che accoglie bambini e le loro famiglie che hanno completato le cure per i cancro e fanno fare loro riabilitazioni psico-affettive con attività diverse. La psicologia Luisella Canale parlerà del rapporto che hanno coi sogni. Sarà presente anche Gioia Gottini, una dream-coach: si occupa di aiutare a capire le scelte, i messaggi dell’inconscio trasmessi attraverso i sogni e poi insegna come elaborarli, costruirli e potenziarli.
Tu personalmente come definiresti il sogno?
Il sogno è come la fantasia, la speranza, è realtà parallela: spesso il sogno si intreccia nella nostra vita a tal punto che non riusciamo a distinguerlo dalla realtà. Ci sono alcuni aspetti che li avvicinano tanto da rendere labili i confini dell’uno e dell’altra ed è allora che capiamo che la comprensione della realtà spesso ci sfugge e forse non è poi così dissimile dal sogno. Se conoscessimo meglio la realtà della fantasia e quella del sogno riusciremmo forse a rendere migliore la nostra stessa vita e il nostro modo di rapportarci con le persone e col mondo.
Quest’aspetto è senz’altro molto interessante. A tuo parere dove maggiormente emerge questo loro contatto?
Nella creatività, che opera nella realtà attingendo dall’essenza sogno e si basa su dinamiche che hanno qualcosa di magico, imponderato. Cos’è avere un’idea creativa, se non vedere le cose come in sogno, attraverso uno sguardo diverso da quello usuale, vedendo delle connessioni che prima ci erano celate dalla razionalità.
A questo punto ci viene naturale chiedere del quaderno dei sogni: che mai cosa vi troveremo all’interno? Solo sogni o forse allora anche un pezzetto di realtà? Ed è così che scopriamo che il quaderno che abbiamo fra le mani, così come tutti i suoi fratelli è stato «realmente esposto alla luce delle stelle per almeno una notte», che al suo interno vi sono numeri nascosti che ci indicheranno una data, un luogo ed una parola d’ordine di un ritrovo speciale, che ci sono pagine disegnate da una artista scelto e che le pagine seguono ben tre tipi di numerazione diversa (di cui una personale, con la quale puoi collegare fra loro i sogni che scrivi), apprendiamo di uno spartito da ricostruire e di sette posti speciali da visitare in diversi momenti dell’anno, ognuno in una diversa stagione. Alla fine torniamo allo stand, con la sensazione di avere fra le mani un piccolo tesoro, un mistero celato fra le pagine di questo strano libriccino violetto ancora tutto da riempire coi nostri sogni. O con la nostra realtà?
(Per scoprire di più sul magico Quaderno dei sogni, visitate il sito http://www.ilquadernodeisogni.it/ e partecipa alla Corsa dei Sogni)