“Alla FrikandBook edizioni abbiamo FAME DI PAROLE. Perché un buon libro è cibo. Cibo che sazia il bisogno primordiale di nutrirsi. Dentro. In profondità.” Così si presenta questa giovanissima casa editrice che ha sede proprio a Torino, dove si terrà il Salone Internazionale del Libro. Abbiamo avuto il piacere di indagare più in profondità qual è la visione che sta dietro alle loro pubblicazioni.
Frik and Book Edizioni: un nome particolare, dal retrogusto internazionale. Da cosa deriva?
La nostra “vocazione” per i libri nasce…a tavola! Ormai da più di un decennio abbiamo creato una locanda nel torinese che porta il nome di “Mondo Fricandò”. “Mondo” proprio perché nel grande contenitore di questo locale, abbiamo fatto confluire non solo il cibo, ma anche il teatro, la cultura, la letteratura. Da noi non ci si limita a cenare, ma si possono “gustare” spettacoli, serate tematiche, presentazioni di libri. Il “fricandò” è un piatto tipico piemontese, composto da tanti ingredienti sapientemente mescolati: ci descrive bene proprio per la nostra attitudine alla poliedricità. Da questa attitudine è nata la voglia di fondare una casa editrice. E giocando con la parola Fricandò, ne è venuto appunto fuori il nome FRIKandBOOK.
Nel descrivere la vostra realtà affermate con grande decisione di aver fame di parole, paragonando un buon libro al cibo. Potreste spiegare questa associazione?
La risposta a questa domanda è implicitamente contenuta nella precedente. La cultura è cibo dell’anima, così come un buon piatto può diventare cultura. C’è un nesso sottile fra libri e cibo, fra parole e cibo, fra arte e cibo. Parole e cibo sono entrambi forme di nutrimento, a livelli diversi. Coinvolgono sensi, mente, anima.
Quest’anno per la prima volta parteciperete al Salone Internazionale del Libro nel progetto “Incubatore”, dedicato alle giovani case editrici. Quali sono le vostre aspettative?
Siamo nati a febbraio. Questo è il nostro primo vagito, a tutti gli effetti! Ci presentiamo con un solo titolo, infatti. Ci piace l’idea di confrontarci con chi, come noi, coltiva il sogno e la speranza di un’editoria nuova, che si proponga in modo nuovo in un mercato che sta cambiando radicalmente. L’Italia, poi, non è certo un Paese modello quanto a “numeri” di lettori…La nostra è una sfida che nasce dalla passione. Con la speranza, appunto, che si possano aprire spazi diversi per la fruizione dei libri, che non necessariamente passino attraverso i canali commerciali e le modalità di vendita e promozione tradizionali.
Quali sono le caratteristiche della vostra linea editoriale e quali tipologie di libro volete promuovere?
Vogliamo dare spazio a voci nuove, nuovi autori, nuovi modi di scrivere e descrivere il mondo. Libri che siano accattivanti anche nella loro struttura, nella loro veste. Libri che raccontino con le parole, ma anche con immagini, illustrazioni, grafica. Che regalino un’esperienza plurisensoriale al lettore. E soprattutto che emozionino. In modo autentico. Che arrivino dritti all’anima. Perché la letteratura, oggi più che mai, ha bisogno di farsi veicolo di messaggi forti e chiari.