Autore: Erik Kriek
Casa Editrice: Eris edizioni
Genere: Graphic novel / Fumetti
Traduttore: Fay R. Ledvinka
Pagine: 132
Prezzo: 16.00€
In the Pines non è solo il titolo dell’album di Nick Cave ma è anche una strabiliante raccolta di cinque storiche murder ballads, che qui non vengono solo raccontate ma prendono vita grazie al tocco inconfondibile di Erik Kriek.
Prima di iniziare la lettura di quest’antologia è bene sapere a cosa di va incontro: le ballad sono sottogeneri della ballata tradizionale del folk americano, mentre “murder” sta a indicare la tematica che distingue le storie, ovvero la morte. Le cinque storie che qui vengono raccontate sono storie di omicidi, e sono raccontate da diversi punti di vista, a volte la vittima, a volte il carnefice, ma nonostante questo nessun particolare della storia viene lasciato al caso. Nessun dubbio quindi sull’assassino o sul movente che l’ha spinto all’ignobile gesto, è il caso di dire che in questa cupa raccolta tutti i nodi vengono al pettine. La particolarità che più mi ha colpito di queste ballads riadattate graficamente è che ognuna è caratterizzata da un colore predominante, questo permette di generare diverse emozioni nel lettore seguendo la cromoterapia.
- Pretty Polly and the Ship’s carpenter (la bella Polly e il carpentiere di bordo) – verde
Ballad reinterpretata da più artisiti.
Una storia d’amore tragica, dove la bella Polly cade vittima del carpentiere di bordo, ma in ogni modo riuscirà ad avere la sua vendetta. - The long black veil (Il lungo velo nero) – viola
Scritta nel 1959 da Wilkin Mari e Danny Dill
Un tradimento d’amore che termina con la vergognosa punizione dell’amante per un crimine che non aveva commesso, un amore forte che supera i confini della morte. - Taneytown – giallo
Evento reale riscritto da Steve Earle.
Un ragazzo incompreso costretto dalle circostanze a un ignobile gesto che si porterà dietro per sempre. - Caleb Meyer – blu
Scritta da Gillian Welch.
La più straziante delle cinque, Nellie Kane bella e sensibile, viene stuprata nel bosco ma riesce a mettere fine al suo tormento. Non sa però che il seme di quella violenza sta crescendo dentro di lei. - Where the wild roses grow (Quando crescono le rose selvatiche) – rosa
Due evasi di prigione incontrano una giovane donna nel bosco, uno finge di innamorarsi di lei solo per raggiungere il bottino nascosto, Wild Rose però è molto di più di un bel faccino sorridente.
Erik Kriek classe 1966 nasce, studia e lavora ad Amsterdam dove vince il premio dell’associazione Stripschool che lo conferma tra i migliori fumettisti olandesi. Popolarissimo in patria sfonda i confini europei nel 2012 con l’adattamento a fumetti di Lovecraft, in Italia sempre edito da Eris.
Per In the Pines Erik si ispira a cinque popolari ballate americane, vista la loro breve durata l’autore ha dovuto arricchire la narrazione di dettagli in linea con il suo stile grottesco e pieno di incubi. Il risultato è un’opera d’arte a sé, fumetto e musica si fondono nelle mani di Erik dando vita a qualcosa di unico.
La grafica dell’albo è curata fin nei minimi dettagli, a cominciare dalla primissima pagina che si apre con un frammento di una canzone folk immersa in una pineta. Tutte le pagine dove non sono presenti le tavole delle storie sono caratterizzate da queste sagome di pini che si innalzano nella pagina, questo se volete insignificante dettaglio permette invece al lettore di immergersi a pieno nell’ambientazione delle storie. Aprire questo volume è come entrare in un bosco sperando di trovarne l’uscita. Tutte le storie hanno come ambientazione appunto un bosco, conferendo un filo conduttore tra le storie necessario secondo me in un’antologia. Il tratto di Erik è singolare e molto intenso, ricco di particolari che fanno emergere tutte le emozioni dei personaggi e tutti i dettagli dei paesaggi. Uno stile unico nel suo genere che conferisce alla narrazione un’intensità emotiva che raggiunge i limiti dell’inquietudine.
Il mio consiglio è quello di sedervi alla fresca ombra di uno di questi pini, per ascoltare queste storie lontane che sicuramente non dimenticherete.