Svestirsi per protesta è il marchio di fabbrica delle attiviste di Femen, movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008 contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali. Che questa forma di “ribellione” potesse anche essere adottata da librai e editori francesi, era davvero difficile da pronosticare. Il pomo della discordia che ha portato quattordici esponenti del mondo della lettura a posare senza veli a Nord-Pas-de-Calais, è stata la censura richiesta da Jean-François Copé, rappresentante del partito conservatore Unione per un Movimento Popolare (UMP), nei confronti del testo illustrato Tous à poil! (Tutti nudi!), un libro per bambini nel quale gli adulti sono disegnati come madre natura ha creato, intenti a svolgere normali azioni del quotidiano.
In soccorso del libro, uscito nel 2011 e all’epoca vincitore di un premio letterario in Belgio, si sono adoperati editori e librai convinti, nella loro singolare quanto pacifica manifestazione, di allontanare così lo spettro di ogni forma di censura che possa anche sfociare in atti di razzismo o discriminazione.
Questa diatriba sembra aver fatto solo crescere l’attenzione nei confronti di questo testo, balzato subito nelle parti alte delle classifiche di vendita oltre le Alpi.