Verrà il giorno nel quale gli ebook entreranno nelle scuole, ma è ancora presto. Il Governo frena infatti la digitalizzazione dei testi scolastici, proponendo un emendamento che di fatto ne rallenta l’ingresso. I libri elettronici saranno infatti adottati dall’anno scolastico 2014/15, e si andrà a regime solamente nel 2016. Pur essendo note le grandi fatiche della scuola italiana a livello tecnologico, in questo caso è probabile che la decisione si riveli azzeccata. Gli ebook tra i banchi di scuola avrebbero senso solamente dal momento in cui permetterebbero un reale risparmio alle famiglie, costrette ogni anno a spendere centinaia di euro per edizioni rinnovate solamente nella copertina e nel prezzo. Oltre a ciò va aggiunta la difficoltà che lo strumento può ancora rappresentare per uno studente, costretto magari a passare dal testo cartaceo al tablet o e-reader senza il tempo necessario per ambientarsi alla nuova tecnologia e quindi ad un nuovo modello di studio.
Le scuole italiane soffrono per i continui tagli di fondi, per le frettolose e innumerevoli riforme che ne hanno lacerato l’identità, per gli edifici mal costruiti e per quelli che cadono a pezzi. Non saranno Kindle e compagni a risollevarne le sorti. Lasciamo che i libri digitali diventino una realtà sociale prima che scolastica, e una volta convinti del contributo adottiamoli senza sé e senza ma.
Per ora i problemi sono ovunque, tranne che nella futile distinzione tra digitale e cartaceo.