Il peso dell’acqua – Gregorio Paltrinieri

Titolo: Il peso dell'acqua
Autore: Gregorio Paltrinieri
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Autobiografia
Pagine: 204
Prezzo: 17,5

Il blocco è lì davanti a me. Gli do un’occhiata al volo, somiglia a uno scalino verso l’oceano. Non sapevo che a Londra ci fosse l’oceano, ma la vasca dell’Aquatics Centre lo sembra. Faccio le solite cose. Le ho sempre fatte. Le farò sempre. Non sono un rito propiziatorio, è così che immagino la sequenza delle mie azioni prima delle gare” (p. 22)

Gregorio Paltrinieri, classe 1994, è campione olimpico ed europeo, specializzato nei 1500 metri di stile libero. In questo libro ci racconta e si racconta in modo totalmente limpido e genuino, mettendo a nudo i timori, i pensieri e le aspettative di un grande campione, su cui sono puntati gli occhi di milioni di persone.

La sua passione per il nuoto nasce da ragazzo per merito di suo padre, allenatore di nuoto a Carpi, sua città natale; senza imposizioni, ma solo attraverso il gioco e alla sfida padre-figlio, Gregorio giorno dopo giorno cerca di battere suo padre, senza mai riuscire a vincere. Caparbio e tenace, Gregorio si allena di nascosto, studia i movimenti dei campioni, “ruba i trucchi del mestiere” e un’estate non solo riesce a batterlo, ma riesce a vincere il 48° Trofeo Sette Colli, con una prestazione sui 1500 m stile libero in 15’ 04’’.

Da lì parte la consapevolezza di diventare un nuotatore professionista: campionati italiani, europei, mondiali ed olimpiadi. La prima, da esordiente, a Londra nel 2012, lo vede classificarsi quinto nella finale di stile libero con il tempo di 14’ e 51’’; la seconda a Rio nel 2016, lo vede vincere l’oro olimpico, abbassando il tempo di 17’’.

Eppure manca qualcosa. Gregorio, seppur sul gradino più alto del podio in Brasile, con una medaglia al collo di colore oro, non riesce a sorridere, non riesce a gioire, non riesce ad esultare. Il peso dell’acqua è più forte di lui e lo porta giù con sé. Perché per tutti vincere era scontato, ovviamente lui era il campione in carica. Quello che manca è il record del mondo, in mano al cinese Sun Yang, 1500 metri a stile libero in 14’ e 31’’, che non si presenta in vasca: doppio smacco. Ora per Gregorio è giunto il momento di cercare nuovi stimoli, nuove distanze e nuovi orizzonti verso cui puntare le bracciate: attenzione però, un campione non è abituato a perdere!

L’idea di poter perdere l’oro o mancare l’Olimpiade era un dramma. Tu hai vinto l’oro, io no, però seguendo strade completamente diverse siamo arrivati alla stessa considerazione. Tu dichiarando guerra al peso che l’ossessione della vittoria ti aveva caricato sulle spalle. Io prendendo a cazzotti il destino e decidendo, nonostante le stampelle, di vivere vicino ai Giochi. Entrambi abbiamo capito che se si perde una cosa unica e infinita come l’Olimpiade, non è la fine del mondo… Sì, però magari la prossima volta facciamo al contrario se sei d’accordo, Greg…” (p. 184).

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