
Autore: Mazo de la Roche
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Fazi editore
Traduttore: Sabina Terziani
Pagine: 414
Prezzo: 18.00
Nonna Adeline è venuta a mancare. Nonostante tutto, era la parente preferita di Renny Witheoak che si ritrova, senza l’anziana matrona, a dover gestire l’intera e numerosa famiglia. Essere a capo dell’intera dinastia può essere un vero problema: ci sono le difficoltà economiche, ci sono problemi quotidiani e la vita domestica ma la mente torna sempre a Jalna. La vita di Renny è sempre molto turbolenta. Passa da una amante all’altra mettendo in difficoltà il suo matrimonio con Alaine e nemmeno la piccola Adeline, sua figlia, riesce a dargli tregua. Con un carattere forte come quello dell’antenata, la bambina fornisce diversi grattacapi a Renny. Mentre cerca di salvare il suo matrimonio dalla rovina (spesso autoinflitta) e a tenere uniti i pezzi dell’enorme clan che si sta sfaldano (un po’ a causa della vita e un po’ a causa di antiche ferite mai sanate tra i membri) l’amministrazione locale decide che le quercie secolari vicine alla tenuta dei Witheoak sono da abbattere. Ma quegli alberi hanno un legame speciale con i Witheoak e in particolar modo con Renny che farà di tutto per poterle salvare mentre cerca di dimostrarsi all’altezza del compito affidatogli da nonna Adeline: tenere unita la famiglia.
La saga familiare di Jalna e della famiglia Witheoak è sempre una lettura interessante e piacevole. Malgrado i protagonisti generici siano sempre questo confusionario nucleo familiare, ogni capitolo della storia di Jalna racconta qualcosa concentrandosi sempre su uno dei suoi membri. Renny era quello su cui non avrei scommesso in modo particolare e invece si è dimostrato un protagonista valido e un personaggio intrigante sebbene in certi momenti un po’ fastidioso e anche ottuso. Ambientato nel periodo della grande depressione, possiamo vedere le difficoltà del momento come incidono sui protagonisti trasformandoli lentamente. Alcuni scoprono qualcosa di se stessi, altri decisono di restare schiavi del loro passato e qualcuno cerca di uscire dalle maglie della storia per prendere il proprio spazio. Insomma, la famiglia Witheoak non riesce a stare ferma e racconta le sue complessità fatte di dissapori e riappacificazioni, tradimenti e incomprensioni. In certi momenti questo capitolo della saga familiare, mi è sembrato molto più cupo e triste rispetto agli altri. Pieno di amarezza. Ho pensato che la storia si sarebbe conclusa forse definitivamente e non nel migliore dei modi. Eppure Mazo de la Roche sa come ingannare il suo lettore e sa come riportare un maldestro equilibrio in una maldestra famiglia che, pur non essendo la famiglia televisva della Mulino Bianco, riesce ad essere quasi attraente.