Autore: Ammaniti Niccolò
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 360
Prezzo: 17.50 €
Classificato terzo al Premio Chiara 2012, da pochi mesi il grande Niccolò Ammaniti è tornato sugli scaffali delle librerie con una raccolta di racconti. L’autore romano, come narra nell’introduzione, dopo molti anni di tentativi riesce finalmente a convincere i vertici della sua casa editrice a pubblicare questo genere letterario, anche se si sa, i racconti non vendono. Tutti gli editori lo pensano, e non era da meno anche Gian Arturo Ferrari, gran capo della Mondadori di allora. Questo è senza dubbio il capitolo più sentito di tutta la pubblicazione.
Ma veniamo ai racconti veri e propri, sono sedici episodi brevi e densi, mostrano una varietà considerevole di personaggi: la coppia di scambisti, lo studente universitario con una sorta di fobia da esami, il drogato chirurgo plastico, il ragazzo che fugge per una brutta pagella e la ragazza che ha paura del buio. Una bella fotografia della nostra società, ma a prima vista potrebbero sembrare i presupposti per racconti classici, ridicoli o banali. Le scene che scoprono proseguendo la lettura sono però incisive, divertenti e grottesche, ricche di imprevisti e soprattutto con finali davvero non prevedibili.
Il linguaggio è “di strada”, semplice e diretto, come i personaggi, buffi e borgatari. Chi conosce un po’ questo scrittore si immagina facilmente la possibile lettura di questa pagine con la sua voce, con un risultato sicuramente strabiliante. Anche se, bisogna dirlo, i suoi romanzi che tanto amiamo sono ben diversi da questa tipologia di scritti.
Ammaniti consiglia la lettura di questi intensi racconti durante un viaggio in treno, in piccoli ritagli di tempo o la sera prima di addormentarsi. Diciamo che hanno il pregio di strapparci una risata e di farci distrarre, soprattutto adesso, periodo critico e pieno di negatività. D’altra parte, come dissero all’autore quando intendeva pubblicare questa raccolta, “Il momento è delicato!”
“Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte”