Il mare di Palizzi – Ada Murolo

Autore: Ada Murolo

Titolo: Il mare di Palizzi

Editore: Frassinelli

Genere: romanzo

Pagine: 298

Data di Pubblicazione: 2013

Prezzo: € 17,50

“Che cosa siamo noi, se non una memoria?” (pag. 297) scrive in una lettera Adela al fratello Daddo. E il ricordo e la memoria sono, infatti, il filo conduttore del romanzo di Ada Murolo.

Adela da Trieste rientra a Palizzi, dove è nata, una luminosa cittadina che si affaccia sul mar Ionio. Qui si ferma ad osservare la casa dove ha trascorso l’infanzia: una villa ampia e solare con una terrazza affacciata sul mare. E’ su questa terrazza che Adela passava i pomeriggi a giocare col fratello Daddo e, successivamente, con la sorellina Angelica; è sotto la pergola che i tre facevano colazione nelle giornate di sole.

Adela, nel tempo, ha perso l’affetto del fratello Daddo e non sa spiegarsi il motivo della sua freddezza. Possibile che Daddo abbia dimenticato quanto erano affiatati? Possibile che non ricordi i loro giochi, le baruffe, la complicità che avevano da piccoli? E, proprio nel tentativo di far luce su quanto successo e di sciogliere i nodi del complesso rapporto con la madre e il fratello, Adela rievoca la sua infanzia a Palizzi: i giochi con i fratelli, il tenero affetto del padre Beniamino, la sfuggevolezza della madre Lili, la ruvidezza della tata la Barbera.

Quanta nostalgia! La bottega di spezie dello zio, ricca di profumi; le visite nel laboratorio della sarta Olimpia, che le confezionava i vestitini; le chiacchiere delle comari; gli strani personaggi che rendevano vivo il paesino negli anni ’50, come la ‘Ngiula, una donna che si vestiva da uomo e che era chiamata per questo la Masculara.

Quella di Adela è un’ossessiva ricostruzione del passato, una visione nostalgica dell’infanzia: “ancora oggi mi sorprende il dolore, qualcosa di più forte della nostalgia, quando mi balena in mente un’immagine fuggevole della Calabria” (pag.293).  Attraverso le rievocazioni la protagonista cerca di comprendere e sciogliere i nodi del difficile rapporto con la madre e con il fratello. Ma quando sono peggiorati i rapporti? Forse dopo la morte dell’amato padre o a causa della vendita della casa di Palizzi?

Ada Murolo ci racconta la nostalgia dell’esule. Traccia un affresco della Calabria degli anni ’50, quasi da cartolina: sole, mare, chiacchiere di paese e personaggi semplici ma profondi. Lo sguardo è quello di una bambina innamorata della sua terra, uno sguardo stupefatto, capace di cogliere la magia delle piccole cose. E magico, sognante, addirittura lirico è lo stile dell’autrice che ci coinvolge arrivando dritto al cuore.

      

Chiara Barra

Se dovessi partire per un’isola deserta, e potessi portare con me soltanto un libro...sarebbe un’ardua impresa! Come immaginare la vita senza il mistero di Agatha Christie, la complessità di Milan Kundera, la passione di Irène Nemirovsky, l’amarezza di Gianrico Carofiglio, il calore di Gabriel Garcia Marquez, la leggerezza di Sophie Kinsella (eh sì, leggo proprio di tutto, io!). Ho iniziato con “Mi racconti una storia?” e così ho conosciuto le fiabe, sono cresciuta con i romanzi per ragazzi che mi tenevano compagnia, mi sono perdutamente innamorata dei classici...che ho tradito per i contemporanei (ma il primo amore non si scorda mai)!

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