Il libro dei mostri – J. Rodolfo Wilcock

Titolo: Il libro dei mostri
Autore: J. Rodolfo Wilcock
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Adelphi Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 143
Prezzo: € 16, 00

Rodolfo Wilcock è uno scrittore che non appartiene a nessun canone e a nessuna scuola. La sua prosa indefinibile e inafferrabile è un esempio di letteratura che fugge dagli schemi.

Adelphi dopo cinquanta anni ripubblica Il libro dei mostri. L’ultimo libro dello scrittore argentino, una serie di racconti grotteschi e surreali, una galleria di personaggi mostruosi che rappresentano un’umanità dolente e assurda di cui in un certo senso tutti facciamo parte .

Ogni racconto in poche righe traccia un profilo mostruoso e il suo autore ci conduce in un viaggio nel fantastico, forse con lo scopo di cercare  una spiegazione a un reale deformato e abbruttito dalla presenza umana.

Il Dott. Arrigo Ploz e i suoi validi contribuiti alla metafisica. La storia di un uomo che smesso di esistere, diventando sempre più piccolo fino a ridursi a nulla. Nel suo nulla diventa l’inventore dello scibile, perdendosi definitivamente in tutte le cose che non esistono.

Il giovane dottore Ugo Panda , celebre cantastorie  che possiede un cervello non comune di circa venti grammi di peso e del volume di una nocciola. Un personaggio incomprensibile e strambo i cui antenati provengono da terre ricche di mistero e di poesia.

Poi c’è un cardinale rinchiuso in un blocco di plastica che viene venerato come un santo, e il critico letterario Berlo Zenobi che Wilcock definisce una massa di vermi, un ammasso dalla forma non definita. Un essere spregevole che da ventidue anni è direttore della pagina dei libri di un importante quotidiano del mattino ed è consulente delle migliori case editrici. «Si mormora che assommi nella sua busta paga ben diciassette stipendi, corrispondenti a altrettante consulenze letterarie, anche televisive: ma è vero d’altra parte che i vermi parassiti hanno bisogno di enormi quantità di nutrimento».

Un racconto velenoso e spietato sul conformismo e l’ipocrisia della società letteraria dell’epoca che lascia un segno ancora oggi. Wilcock l’ha conosciuta bene, soprattutto quella italiana degli anni sessanta. Queste pagine sembrano rivolte proprio al nostro mondo letterario con il suo carico misero di figuranti e arrivisti.

Il surreale, il grottesco, l’assurdo possono contare sulla  furia iconoclasta delle parole di Wilcock.

Il risultato è una lettura che come poche è destinata a creare tumulto e scandalo nella nostra coscienza di lettori,

Il libro dei mostri è un capolavoro e J.Rodolfo Wilcock è uno scrittore sui generis che ha fatto della letteratura un atto davvero rivoluzionario.

 

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