Il figlio del direttore – Piersandro Pallavicini

Titolo: Il figlio del direttore
Autore: Pallavicini Piersandro
Genere: Romanzo
Pagine: 258
Prezzo: 19 euro

Il figlio del direttore è un bel romanzo dal sapore novecentesco e il suo autore, Piersandro Pallavicini,  garbato umorista, lo ha disseminato di ironia e citazioni di luoghi e oggetti che creano una perfetta e iconica atmosfera. Il protagonista, Michelangelo Borromeo, è un single rassegnato alla solitudine, amante del lusso e della bella vita. Possiede una libreria antiquaria a Pavia e passa i weekend in Costa Azzurra. La sua tranquillità viene turbata da una telefonata ricevuta dal cellulare del padre a due anni dalla morte e ciò lo spingerà  a guardarsi attorno in modo diverso da come ha fatto fino a quel momento, conducendolo a riflessioni sulla vita e sul tempo che scorre. L’effetto straniamento è garantito dall’ambientazione in epoca di pandemia e gli episodi quasi surreali del presente si intrecciano con i ricordi del passato, in una sorta di sovrapposizione temporale che forse un po’ tutti noi abbiamo vissuto in quel periodo.

Così il non vissuto, i rimpianti, possono diventare momenti di autentica sofferenza. Con il padre il rapporto non era facile, perché quest’ultimo era il classico uomo di successo dell’imprenditoria degli anni Sessanta, mentre Michelangelo ha sempre vissuto come un inetto sveviano anni duemila: non ha costruito nulla, si è mosso con la sua Porche 911 tra la pianura lombarda produttiva e i lussi della Costa Azzurra, concedendosi le migliori raffinatezze di abiti e di cibo. Il padre per lui era un troglodita omofobo che lo trascinava da una parte all’altra per ragioni di lavoro e aveva gusti mediocri e popolari.

Pallavicini presta dei dettagli autobiografici al suo personaggio e, con uno stile raffinato e sicuro, costruisce un ritratto dello scarto generazionale tra i due secoli e della malinconica fase di vita che inizia attorno ai cinquant’anni.  Fa scivolare la trama sullo sfondo di atmosfere d’antan nella magica costa francese, lasciando che il protagonista segua il filo dei ricordi per ricomporre il puzzle di un’esistenza.

Milanese di nascita, ha vissuto nel Varesotto per poi trasferirsi a Domodossola. Insegnante di lettura e scrittura non smette mai di studiare i classici, ma ama farsi sorprendere da libri e autori sempre nuovi.

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