Il divenire innocente – Jean Flaminien

Titolo: Il divenire innocente
Data di pubbl.: 2025
Traduttore: Marica Larocchi, Fabio Scotto, Antonio Rossi
Pagine: 493
Prezzo: € 25,00

Jean Flaminien è tra i più importanti poeti di lingua francese di questi anni, ammirato da Borges e Bonnefoy.  Dal 2001, grazie alla sensibilità di Massimo Scrignòli (Book editore), uno degli ultimi editori puri di poesia in circolazione, le opere di questo straordinario giocatore dell’assoluto si possono leggere e apprezzare in Italia.

Esponente convinto e autorevole di una poesia pensante, Flaminien costruisce un poetare limpido che inchioda la mente ai punti di domanda e incendia il cuore.

Sempre attento a elaborare il filo interiore di una squisita ricerca, nella sua poesia non manca mai il collegamento tra l’esplicito e il non esplicito, il detto e il non detto.

Il poeta francese afferra il mondo con i sensi: indossa l’esistenza al centro del caos, riempie la materia con l’interrogazione perpetua sulle domande esistenziali.

Flaminien è convinto che, nonostante il disordine imperante, nel mondo c’è qualcosa da salvare. La verità è nell’aria, e soltanto la poesia può offrire a noi le parole giuste per districarsi nel labirinto dell’inquietudine.

Una voce che ha una specifica singolarità tematica e stilistica, un poeta che ha un profondo sguardo contemplativo e sensibile. La sua poesia guarda al pensiero poetante e si contamina spesso con gli spigoli duri di un reale tutto da decifrare.

Sempre da Book editore esce Il divenire innocente, un volume che raccogli le ultime tre raccolte pubblicate dal poeta.

L’altra terra, Della bontà, L’essere che confida, questi i titoli dei tre libri che mostrano la geografia interiore di un poeta che non smette di scavare nelle ragioni dell’umano.

Jérôme Thélot nella prefazione evidenzia la grandezza dell’opera di Flaminien, non soltanto per la sua potenza di affermazione, oggi senza uguali, per l’intrepidezza con la quale impone il suo umore cavalleresco, ma anche per la fecondità la fecondità dei partiti presi formali e il beneficio delle proprie trovate, e nella quale si traduce e si trasmette la nobiltà del progetto nella sua interezza, determinato a restituire dignità alla nostra esistenza.

«I tre libri riuniti in Il divenire innocente costituiscono quel luogo proprio alla funzione poetica come la esercita questo poeta, ossia come lo scoprire attraverso la vita prosodica, un’origine per sempre promettente».

Di domanda in domanda, Flaminien dalla poesia non pretende alcuna risposta, ma si muove nel tempo e nello spazio dell’esistere senza rinunciare ad aver fiducia nella continua presenza del cuore.

Jean Flaminen è un uomo di pensiero che sa essere poeta. La sua scrittura ha una grazia e una bellezza che difficilmente si incontrano tra i poeti contemporanei.

Le sue parole e le sue poesie mordono il giorno, il suo pensiero accarezza il dubbio e ogni sua riflessione si insinua nel non detto, affronta gli enigmi.

Jean Flaminien scrive e pensa «per inventare un’origine che ci oltrepassa».

In tutta questa ineffabilità la poesia è come la coscienza che paradossalmente fluttua nell’oblio e mentendo a sé stessa cerca la sua verità nascosta.

La poesia è quel divenire innocente di cui abbiamo bisogno noi per continuare a vivere.

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