
Autore: erin morgen
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Fantasy
Traduttore: marinella magrì
Pagine: 520
Prezzo: 15
Londra, 1800. Il mago Prometeo è uno degli illusionisti più abili dell’Inghilterra. Ai suoi spettacoli accorrono in molti, pagando biglietti salatissimi pur di avere la possibilità di osservare i prodigi dell’illusionista. Un giorno, poco prima del suo spettacolo, un ispettore di polizia porta al mago una bambina che reca con se la lettera della defunta madre. Anche senza leggerla, Prometo sa che si tratta di sua figlia, Celia che però accoglie come se si trattasse di un oggetto di poco valore. Quella stessa sera, allo spettacolo del mago, uno spettatore non resta così tanto affascinato dai trucchi di Prometeo. Si tratta di Alexander, l’uomo in girigio, collega (e forse amico/rivale) di Prometeo, da molto tempo in sfida con quest’ultimo per dimostrare chi dei due sia davvero il migliore. Invitato nel camerino dalla star, l’uomo in grigio resta affasciato dalla piccola creatura che si trova accanto al noto mago e decide di proporgli un sfida. Non si misureranno più, i due stregoni, in duelli che li vedono contrapposti, ma lasceranno che siano i loro eredi e studenti a dimostrare chi tra i due sia il migliore. Prometeo inizia ad addestrare Celia nell’uso degli arcani, mentre l’uomo in grigio trova Marcus, un piccolo trovatello che dimostra intelletto spiccato e voglia di imparare e conoscere il mondo. Una volta cresciuti i due ragazzi trovano lavoro presso il circo, ciascuno mettendo a disposizione il proprio talento e le proprie straordinarie abilità, con lo scopo di superare l’avversario e avere così concluso la sfida dei maghi. Ma una magia molto più potente trova il suo posto nelle tende del circo. Un amore forte e avvolgente unisce Celia a Marcus e lui a lei.
Ma l’amore, a volte, può avere delle conseguenze inaspettate.
Londra ha sempre qualcosa di estremamente poetico, in qualsiasi epoca la si osservi. In qualche modo, però, la Londra dell’epoca vittoriana ha quel qualcosa in più che riesce a stregare il lettore. Sufficientemente moderna da sentirla vicina ma allo stesso tempo così ricca di ombre, supestizioni e di magia, la City, capitale del più vasto impero al mondo, è lo scenario perfetto per un romanzo che più che un romanzo sembra una fiaba.
Il circo della notte di Erin Morgenstern è il racconto fantastico di una sfida che ha qualcosa di biblico senza scendere nella dialettica dualistica del conflitto teogonico di bene e male.
Nessuno dei due stregoni, infatti, è completamente buono o malvagio. Appaiono indifferenti (un po’ come i filosofi epicurei descrivevano le divinità del passato, presenti ma indifferenti a quello che baccade all’uomo) alle sofferenze che causano, troppo presi dal loro personalissimo disegno. Anche la rivalità che dovrebbe muoverli sembra più una scarsa competizione. Ai miei occhi di lettore apparivano come due entomologi interessati a osservare il comportamento di specie inferiori piuttosto che partecipi della loro vita.
Il circo resta lo scenario perfetto per questa nuova partita, una sorta di My fair lady giocato a colpi di illusioni e stregonerie. Il circo che è il luogo del divertimento, ma anche del mistero che riesce ad accogliere e che da inizio e fine (proprio come un cerchio) a tutta la vicenda.
Ho trovato incantevole la storia di Marcus e di Celia i due amanti/nemici presi a giocare una partita a scacchi (spesso il richiamo degli scacchi è presente all’interno del libro) e a incantarsi l’uno contro l’altro fino a cedere alla grande attrazione che si sviluppa tra di loro. Un tema quasi classico, forse non nuovo quello del rivale amato, che tuttavia Morgenstern riesce a rendere gradevole e fantasioso senza troppe pretese.
Ho trovato molto piacevole la scrittura della Morgentern. Il suo rivolgersi direttamente al lettore in certi momenti, il suo rendermi partecipe della narrazione facendomi sentire parte della storia e il suo modo di descrivere davvero unico e molto visuale rendono questo romanzo un fantasy estremamente piacevole adatto anche a chi, solitamente, non è un cultore del genere.
Una lettura piacevole per questa estate infuocata.