Autore: Biondillo Gianni
Casa Editrice: Guanda editore
Genere: Giallo & Thriller
Pagine: 359
Prezzo: 18
Un detenuto eritreo del carcere di Lodi si sente male. Ha un’emorragia. Viene subito trasportato di urgenza all’ospedale. L’autoambulanza parte e non si ferma più. All’improvviso due macchine gli sbarrano la strada, sembra un tamponamento. Invece è un agguato. Sanitari e agenti penitenziari rimangono coinvolti nella carneficina. L’eritreo sparisce. È caccia all’uomo. Bisogna capire ora perché un commando si sia dato tanto da fare per liberare un immigrato finito al fresco solo per una banale rissa in un bar.
Benvenuti nell’affascinante mondo de “I materiali del killer” ennesima opera di Giovanni Biondillo e che rispolvera la figura dell’ispettore Ferraro. Un libro scritto bene, un thriller affascinante. Come molti avranno potuto intuire non sono un amante del genere, spesso fatto di autori blasonati ma che a mio modo di vedere sono solo fortemente pubblicizzati, ma questa volta mi sono dovuto ricredere e ne sono felice.
Il linguaggio di Biondillo cattura. È secco, determinato, semplice, profondo ma soprattutto appassionato, si sente insomma la tradizione letteraria italiana, anche quando si usano registri più “trash”, popolari, dialettali, risulta essere sempre azzeccato. Miseria e grandezza della nazione si intrecciano nelle 359 pagine di questo libro. Il problema degli immigrati, la crisi economica, il mai sopito conflitto ideologico tra “terroni – polentoni”, l’Italia genuina della pasta asciutta e del buonismo senza doppi fini. Insomma un libro in cui si sorride e si riflette. Uno sguardo attento anche alla condizione africana, quella fatta di guerre civili e di incapacità di reagire.
Unica pecca, a mio parere, la velocità con la quale alcuni personaggi vengono liquidati dall’autore. Ciò non vuol dire che il libro perda, anzi questo è un testo che si fa leggere e ti arricchisce, ma alcuni “attori” avrebbero meritato un po’ più di spazio. Ma sono scelte dell’autore ed avrà sicuramente avuto le sue buone ragioni.
Che dire quindi. Un thriller italiano, un poliziesco genuino, un bravo autore. Leggete questo libro e non ve ne pentirete.