I Fantasmi di una vita- Hilary Mantel

Non è sdempre facile parlare di sé e del proprio passato. Non solo c’è il rischio di far emergere episodi dolorosi che magari si è voluto dimenticare o fatti imbarazzanti che si preferisce tacere, ma risulta difficile essere anche obiettivi e raccontare le cose così come sono avvenute.

Deve essere per questo che la maggior parte degli scrittori non scrive mai di sé e preferisce lasciare diari, epistolari e raccolte di memorie che verranno pubblicate postume, risparmiando forse un certo imbarazzo.

Hilary Mantel appartiene, tuttavia, alla razza di scrittori che del proprio passato vuole parlare.

Vuole raccontare come una ragazza fragile (e a tratti insicura) sia diventata una delle scrittrici più importanti dell’Inghilterra del Ventunesimo secolo, attraverso quali esperienze sia passata per forgiare un animo tanto complesso quanto affascinante che riesce, con un misto di dolcezza e una buona dose di prepotenza, a irrompere nella realtà editoriale di tutto il mondo.

“I Fantasmi di una vita” non è stata una lettura facile.

Le autobiografie non sono facili da scrivere, figurarsi commentarle. Ho impiegato molto tempo a leggere questo libro e a scrivere una recensione perchè questa storia, la storia di Hilary Mantel, merita una lettura attenta e ponderata.

Non è uno scritto qualsiasi, un romanzo come tanti (o come gli stessi romanzi della Mantel stessa) dove l’autore riesce a coinvolgerti con le sue abilità narrative e ti trascina con sé (e nemmeno tutti gli autori ci riescono), ma un invito a osservere la bellezza della fragilità che si nasconde dietro una scrittrice potente. Ecco che il lettore scopre di più di quella scrittrice tanto amata e nota sul panorama europeo. Ne scopre la malattia, il/i matrimonio (i), i cambi di casa e i rapporti con i famigliari. Ogni pagina è una cicatrice sulla pelle, un passo che porta a vedere un quadro (il quadro) completo di chi sia davvero Hilary Mantel.

Sono perfettamente cosciente che la trama sopra riportata contiene già una buona parte del mio personale giudizio su questo romanzo. Non ho parlato molto di chi sia Hilary Mantel (per saperlo velocemente basterebbe semplicemente cercare la sua biografia disponibile ovunque nell’interspazio) o di cosa abbia fatto nella sua vita. Potevo dire come l’autrice ha raccontato della sua malattia, di quando le è stato assegnato questo o quel premio letterario, di come si sia rivolta ai romanzi storici per raccontare la storia della sua nazione e gli amori che si nascondono dietro ogni grande Storia (che non è solo storia letteraria ma è proprio quella accademica). Sarebbe stato superfluo scrivere una trama del genere.

Preferisco, con le poche parole che ho a disposizione, invitarvi alla lettura di questo lavoro editoriale insolito ma bello.

Ho trovato edificante come Hilary Mantel sia riuscita a parlare della sua vita e della sua crescita personale senza tralasciare nulla delle sue mille peculiarità (sia nel bene sia nel male) e penso che leggere questo romanzo possa servire a tutti i lettori per imparare qualcosa di più su se stessi.

E crescere.