Autore: Carmelo Bene
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Bompiani editore
Genere: Poesia
Pagine: 97
Prezzo: € 15,00
Il mondo editoriale dovrebbe prestare più attenzione a Carmelo Bene.
Perché Bompiani non ripubblica Opere, il volume che raccoglie tutti i suoi scritti, ormai da molto tempo fuori catalogo?
Dopo varie peripezie, finalmente in questi giorni esce Ho sognato di vivere! Un piccolo volume che raccoglie le poesie giovanili del Maestro.
Le aspettavamo da tempo, finalmente sono arrivate.
Scritte tra il 1950 e il 1958, custodite gelosamente fra i documenti di famiglia, riportate alla luce dal nipote Stefano De Mattia che firma una bella nota al volume.
Con un malinconico velo di amarezza e un disincanto struggente, Carmelo Bene in queste sue poesie esalta senza nessuna enfasi la gioia di vivere annegando in un onirico che tocca sempre il reale.
Carmelo si abbandona all’inesistenza, annota sul suo taccuino di poeta il pensiero che scaturisce da una memoria beffarda, scava con le parole (sempre dirette, sempre schiette) nel materia nera di un quotidiano che vale la pena di essere vissuto.
Sogna di vivere, vivendo. Questo fa Carmelo Bene e la poesia per lui non è altro che un modo di stare al mondo: «Ma la vita è dannarsi al coraggio / e sapere ogni giorno questo schianto, / se lo schianto è cadere /da un bacio».
Sapere ogni giorno questo schianto, anche questo è la poesia per il Maestro. In questo verso straordinario troviamo tuta la sua arte, tutta la sua poetica, tutta la sua esistenza.
Nei suoi versi giovanili si intravede già Bene il polemista e il poeta che con la sua lingua rivoluzionaria rompe gli schemi e da grande mattatore dissacra tutto nella convinzione che la condizione prima e ultima dell’arte è far il vuoto, allo stesso tempo dando al vuoto tutto il suo splendore e la sua potenza di genesi.
«Per questi motivi – scrive nella nota introduttiva Stefano De Mattia – le poesie giovanili offrono molteplici possibilità, come il penetrare totalmente l’attimo o il perdersi nell’eterno, là dove è sempre presente il lato amorevole del Maestro, compassionevole verso la realtà umana e la sua decadente fisicità».
Il giovane Carmelo che scrive poesie sulla vita, l’amore e il disincanto e chiede alla parola la grazia di un pensiero.
Nelle poesie giovanili di Carmelo Bene troveremo tutto il suo mondo depensato e anche la grande sensibilità di un uomo unico che è diventato un genio.
Ho sognato di vivere! così si racconta Carmelo Bene, affidandosi alla poesia, che sarà una fedele compagna di vita.
Il poeta e l’uomo guardano nella stessa direzione, si interrogano cecando con coraggio lo schianto delle parole: «La mia vita è d’ acqua: / polvere questa febbre, / ma lo sconforto di quest’inferno inutile / non si consolerà».
Carmelo sa che per i figli del suo pensiero ci sarà il buio, la realtà per lui e quella di una tela di Caravaggio.
Per fortuna avrà al suo fianco sempre la poesia, una luce nera in cui perdersi per ritrovarsi, come accade con la morte.