Autore: Silvana de Mari
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Giunti Editore
Genere: Fantasy
Pagine: 249
Prezzo: 10.63
Mentre Haxen si precipitava verso di lui, il paggio corse attorno a Hania, versando per terra il liquido dal suo otre. Poi lo buttò per terra e cominciò a scappare. “io devo restare vivo per raccontare al mondo l’eroismo del capitano Barty”. “Certo, che il mondo non rischi di non sapere che è morto battendosi con una donna mentre cercava di ammazzare una bambina” urlò Haxen. Corse più veloce che potè verso Hania, per prenderla, scuoterla, allontanarla. Cadde sbattendo violentemente contro qualcosa. (principessa Haxen pag 221,222)
Una notte terribile quella in cui il Signore Oscuro decise di manifestare tutto il suo potere e la sua forza nel mondo. Le stelle rosse, presagio di sventura, illuminarono il cielo portando, agli occhi di chi sapeva interpretare quei segni, un triste messaggio: il Padrone delle Tenebre aveva mandato nel mondo una sua creatura, sotto forma di bambino perché portasse tutti i regni alla rovina e alla disperazione. Sarebbe stato possibile riconoscere questa creatura da un marchio rosso, inciso a fuoco sulla sua pelle, indicante la sua natura malvagia. La notizia riuscì a raggiungere le orecchie del popolo grazie al sacrificio dei più grandi maghi del regno che pagarono con la loro vita solo per aver scrutato il cielo. Una sola persona sa dove si è manifestato L’Avatar del maligno. La principessa Haxia, nipote del Re Mago, è stata rapita dall’Ombra del Male e ha messo al mondo la sua creatura, una bambina bellissima ma muta e colma di odio verso il mondo e verso la donna che l’ha portata in grembo. Decisa a non arrendersi ai piani malefici delle forze oscure, la principessa Haxia scappa dal castello con la piccola che malgrado sia confinata in un corpo da neonata possiede già l’intelligenza e la conoscenza del suo oscuro creatore e i suoi immensi poteri. Ma la vicinanza con la madre, i sacrifici da lei compiuti e le gesta eroiche della donna e del suo protettore, Dartred il cavaliere, cominceranno a cambiare il cuore della piccola Hania, questo è il nome che la principessa sua madre le ha donato, facendole sorgere i primi dubbi sulla sua lealtà verso il suo oscuro padre.
Dopo aver letto il prequel, Il regno delle Tigri bianche, mi aspettavo molto da Silvana de Mari. Non posso dire che il libro sia brutto, mi è piaciuta molto la trama e lo svolgersi degli eventi, tuttavia mi ha un po’ deluso. Come avevo già detto nella mia precedente recensione sul Regno delle Tigri Bianche, l’autrice, pur avendo dalla sua una buona penna narrativa e un estro creativo davvero interessanti, nella stesura risulta talvolta un po’ ripetitiva. Forse è il suo personalissimo modo di creare suspance, forse è una tecnica per rendere più facile la lettura o una particolarità propria della scrittrice, resta il fatto che quando incorrevo in queste ridondanze mi prendeva un po’ di sconforto.
Parlando della storia, invece non ho nulla da rimproverare all’autrice. Un fantasy classico, senza troppe stranezze e privo di “contaminazioni” provenienti da altri generi che ho apprezzato, saturo come sono nella lettura di letture fantasiose ma spesso, per l’eccessivo sperimentalismo, prive di originalità. Una storia che mi ha intenerito ed incuriosito e di cui spero di leggere presto il seguito. Non tragga in inganno la prima parte di questo mio commento, erano solo osservazioni personalissime che un altro lettore potrebbe tranquillamente contestare.
Per concludere mi sento di consigliare questo libro soprattutto ai giovani lettori.