Qualche giorno fa Google ha inviato una email a diversi membri del proprio programma e-book, inclusi alcuni librai indipendenti, comunicando loro che sarebbero stati eliminati dal programma il 15 marzo. La comunicazione arriva dopo che due settimane fa Google ha smesso di accettare nuovi membri, senza fornire alcuna spiegazione a riguardo.
Un portavoce dell’azienda ha dichiarato: «monitoriamo costantemente il nostro programma di affiliazione Google eBook, cercando i modi migliori per generare valore presso i nostri partner e utenti. A seguito della nostra valutazione più recente, abbiamo deciso di restringere la portata del programma ad un numero minore di partner per offrire un’esperienza migliore ai nostri clienti». Risulta difficile capire in che modo possa crearsi un’esperienza migliore per i clienti, diminuendo i fornitori di e-book: ad ogni modo, è chiaro che Google deve aver eliminato dal programma quei partner che non garantivano un introito minimo. L’azienda si è rifiutata di divulgare dati come il numero di membri eliminati o la cifra che ognuno deve garantire per non essere escluso dal programma.
Per ora, i membri dell’Aba – American booksellers association (che usufruiscono di questo servizio grazie all’accordo firmato da Google e dall’Associazione librai indipendenti americani) non subiranno le conseguenze di questa decisione. L’affiliazione, però, verrà ora attivata tramite invito, cambiando gli equilibri dell’accordo.
Google, evidentemente, contatterà quelle librerie con un cash flow abbastanza sostanzioso da poter garantire un certo guadagno minimo all’azienda: non presentandosi più – come aveva inizialmente fatto – nelle vesti del gigante che si schiera dalla parte dei librai indipendenti nella guerra dell’editoria digitale contro Amazon e B&N.
Fonte: AIE