Gobbi come i Pirenei – Otello Marcacci

Titolo: Gobbi come i Pirenei
Autore: Marcacci Otello
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Neo
Genere: Romanzo
Pagine: 284
Prezzo: 15

Sono tanti i motivi per cui questo libro andrebbe letto: è contemporaneamente una storia d’amore, d’ironia, di ciclismo e di anarchia.  Chi, almeno una volta nella vita, non si è sentito mediocre? Chi non ha avuto la sensazione che una specie di “aurea mediocritas” abbia avvolto la sua personae tutte le cose che fa? Il romanzo  racconta una storia di un certo respiro, proprio quella di Eugenio Bollini, ciclista di professione di scarso talento e alle prese con un bilancio fallimentare anche per ciò che attiene alla vita privata: un matrimonio andato a male, ma che vive comunque compiaciuto dei propri limiti. E’ un invito a come anche un “mediocre può trovare la sua eccellenza, e non per forza deve essere fatta di fama, gloria e soldi. Il ciclismo è una metafora di vita, anch’essa ricca di salite e discese. Bollini è ossessionato dal suo quoziente intellettivo  che lo rende un mediocre“Ho elaborato che la maggioranza delle persone veleggia tra i 90 e i 110. I geni, quelli veri, sono da 148 in avanti. Io sto a 130, nel mezzo. Sono più intelligente della media, però non lo sono sufficientemente per essere considerato speciale” (pag.34). Gobbi come i Pirenei  racconta la storia di quest’uomo che, dopo aver fallito tutti i suoi traguardi, riceve un’ultima possibilità di redenzione: cogliendola, scopre di possedere qualità che non sapeva di avere. Infatti, una promessa fatta al padre in punto di morte lo porta a gareggiare al Tour de France, ma, essendo Eugenio un mediocre nella vita, vi partecipa da gregario “Un gregario, ecco cosa sono. Un buon gregario”. Tuttavia  a metà del Tour arriva la svolta.

Il libro stupisce senza mai raccontare lo scontato o lasciarsi andare in sceneggiature sdolcinate. Coinvolge in prima persona anche i lettori non appassionati della bici, li porta a riflettere sui propri fallimenti e su ambiziose rivincite. Si pedala assieme al protagonista, si suda con lui, si soffre con lui, lo si apprezza e lo si ama. E’ un libro con un bel lieto fine dove la vittoria finale ha un sapore e una consistenza completamente diverse da quello che si può pensare; il protagonista vince, ma neppure come lui stesso aveva inizialmente immaginato. E questo cammino passa attraverso un intreccio di storie con personaggi divertenti e credibili, colpi di scena e intrighi molto ingegnosi.

La scrittura di Otello Marcacci è asciutta, ma anche forte e colorita e ci consegna una storia un po’ assurda che fa ridere e nel contempo emoziona, ricca di tante citazioni su musica, poesia, teatro, filosofia. Un libro piacevole, che si legge tutto d’un fiato, con una morale: la seconda possibilità  non viene negata a nessuno e diventa l’occasione per ridisegnare la propria scala di valori. E, in fondo, chi non ha mai pensato di fare delle proprie sconfitte un monumento alla propria mediocrità? Gli stimoli per poter raggiungere traguardi insperati sia di sport sia di vita si possono trovare ovunque. Basta rialzarsi sui pedali e ripartire. Un romanzo da leggere dalla prima all’ultima riga, perché perfino i ringraziamenti sono imperdibili.

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