
Autore: Pino Scaccia
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Giubilei Regnani
Genere: saggistica
Prezzo: 16 €
Ci parla della sua vita, di come è cambiato il giornalismo negli anni, di cosa vuol dire essere un cronista. Pino Scaccia, storico inviato della Rai, ci racconta del mondo in cui ha navigato per decenni, diventato poi il suo habitat.
Quello di cui vi sto parlando non è assolutamente un manuale per addetti ai lavori o una dispensa per provetti giornalisti. È prima di tutto un saggio divulgativo diviso in due parti. Nella prima troveremo un’approfondita indagine sull’evoluzione del giornalismo, con tutti i suoi pro e contro.
La deriva della professione su internet, la graduale scomparsa della carta stampata, la perdita della sacralità della notizia, sono solo alcuni degli argomenti toccati da Scaccia. Il tutto suggellato da una verità inoppugnabile: la notizia è sacra, va tratta e approfondita. L’eresia dell’approssimazione è purtroppo oggi il vero male contro cui combattere e la battaglia non dev’essere portata avanti solo dai giornalisti ma anche dagli utenti.
Pensiamo ai recenti fatti di cronaca, ai processi mediatici e alla spettacolarizzazione della morte e capirete da che parte sta l’autore.
Ma oltre a questi aspetti, Scaccia parla anche della nuova mania del giornalismo moderno che spopola su internet: le ipotesi di complotto. Un fenomeno che si legge soprattutto in quei siti che citano come fonti false notizie e leggende, ma che purtroppo invadono e riescono anche a rastrellare seguaci sui social-network. Non è un caso, infatti, che ormai esistano dei siti specializzati nella segnalazione delle bufale, ossia, delle false notizie.
Nella seconda parte, invece, Scaccia scrive di sé, dei suoi reportage, della sua vita, ma lo fa con molta discrezione. L’autore non mette al centro la sua figura ma la sua esperienza, perché il giornalista molte volte deve spersonalizzarsi per essere il più vicino possibile alla notizia. Deve essere garante dell’opinione altrui, giammai della propria. Se fosse il contrario, infatti, più che informazione si darebbe sazio al proprio ego. Scaccia è stato un inviato di guerra, quindi, conosce il valore della pace. È stato testimone di molti fatti cruenti di cronaca nazionale. Le sue testimonianze ci aiuteranno a comprendere meglio alcuni eventi e ci faranno notare le differenze tra lo sciacallaggio odierno e la professionalità di qualche decennio fa.
Questo è il libro che Scaccia ci consegna tra le mani. Utile agli addetti ai lavori e utilissimo a tutti coloro che non sanno nulla di giornalismo, perché proprio colui che riceve l’informazione è il primo che deve saper difendersi dai mali del giornalismo odierno.
Informarsi bene. Anche questo in fondo è un dovere.