Abbiamo assistito al bellissimo dibattito, mediato da Alberto Nerazzini, tra Roberto Saviano e il giornalista tedesco Günter Wallraff, sul tema del giornalismo d’inchiesta ed il sistema del camouflage. Nerazzini introduce i due giornalisti definendoli il giovane ed il vecchio mostro, capaci di sconvolgere l’opinione pubblica con il loro operato.
Günter Wallraff è un giornalista tedesco famoso per il suo metodo di indagine basato sul camouflage o travestimento, in cui si fa ricerca da infiltrato nelle diverse questioni di indagine per meglio capirne le dinamiche e far arrivare alla gente la verità delle cose.
Anche Saviano è della stessa opinione e afferma: “Non puoi rimanere <<puro>> per raggiungere la verità, devi cambiare per far cambiare. La compromissione diventa la base del comportamento quotidiano, dove realtà lontane diventano tue attraverso il camouflage per portare alla conoscenza. Questo è il miracolo dell’inchiesta”.
Nerazzini stuzzica Wallraff chiedendo cosa accadrebbe se a sua volta il “malaffare” usasse il travestimento per gli scopi illeciti, facendo diventare l’illegale legale. Wallraff risponde che ciò è ancora più dannoso per la società, poiché sarebbe di cattivo esempio per altri, portati a emulare comportamenti malavitosi senza essere denunciati.
Saviano infine racconta la decisione di trasferirsi a vivere in USA dovuta allo sconforto che prova nei confronti dello Stato italiano che non sta facendo nulla nei confronti del Mezzogiorno, in cui temi come la mafia o il riciclaggio non vengono più neanche citati nelle pagine di giornale e afferma: “Mi sono pentito di ciò che ho fatto perché ho imparato che nulla è più importante della propria vita e della propria libertà”.