Titolo: Fuoricorso
Editore: TEA
Genere: romanzo
Pagine: 184
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: € 12,00
“La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti”, ha detto John Lennon. Questa celebre affermazione potrebbe descrivere perfettamente la vita di Tobia, il protagonista del romanzo Fuoricorso. Il progetto che il protagonista sta inseguendo, con scarsi risultati, è quello di concludere la carriera universitaria presso l’Accademia di Brera: mentre l’agognato traguardo resta lontano, la vita procede e tante sono le cose che gli capitano. Fidanzate che vanno e vengono, progetti iniziati e mai conclusi, tentativi di fare carriera come batterista o di emergere nel mondo dell’arte come il nuovo Keith Haring…
Mentre lavora, Tobia cerca di dare qualche esame, a volte con risultati positivi, altre con esiti più incerti, come quando si presenta all’esame di Anatomia artistica con un suo personale studio dell’anatomia…di un’oca! Insomma, la fantasia non gli manca, così come la simpatia e la spigliatezza, ma sono la costanza e la determinazione i suoi limiti. E così, tra una battuta e l’altra, i trent’anni sono arrivati senza quel pezzo di carta a cui la mamma teneva tanto: “Mamma era stata piuttosto chiara: fai quello che vuoi, ma con un pezzo di carta in tasca. Finisci gli studi e poi vai pure a fare la guida nel Deserto del Gobi in Mongolia. Tobia voleva tener fede agli impegni, così decise che la scuola lo avrebbe occupato all’ottanta per cento, il resto massimo al venti. In pochi mesi le percentuali cambiarono, e dopo un anno appena, alla scuola restava un venti per cento scarso” (pag. 53).
Ma è davvero tutto da buttare? Certo che no, perché di emozioni, anche forti, la vita gliene ha regalate molte e così, mentre si ritrova più o meno consapevolmente nella condizione di “fuori corsista”, Tobia fa scorrere una lunga lista di ricordi, vere “fotografie impresse nella mia memoria fuoricorso” (pag. 14).
Gradevole e simpatico, il romanzo di Matteo Pelli è una storia leggera che piacerà ai giovani: molti saranno i trentenni (ma anche i quarantenni) che non faticheranno a riconoscersi nel personaggio di Tobia…una “lettura da ombrellone” per rilassarsi nell’attesa del prossimo esame. Una curiosità: l’autore si è laureato all’Accademia di Brera dopo una carriera fuoricorso decennale…romanzo autobiografico?