Fuori gioco – Gianfrancesco Turano

Titolo: Fuori gioco
Autore: Turano Gianfrancesco
Genere: Saggi, Sport
Traduttore: 273
Prezzo: 14.50 €

In principio fu Giussy Farina, che cedette il Milan a Berlusconi per un piatto di lenticchie; poi è stata la volta di Tanzi e Cragnotti, che hanno trascinato milioni di risparmiatori nel baratro insieme a Parma e Lazio, Parmalat e Cirio; quindi Cecchi Gori, che prendeva in prestito i soldi della Fiorentina per salvare il suo impero cinematografico. Nonostante le lezioni impartite dalla recente storia italiana, e nonostante crisi di ogni genere, oggi fior di imprenditori continuano a investire nel calcio, il più grande gioco a perdere del panorama finanziario mondiale. Inevitabile chiedersi il perché.

Con il libro di Gianfrancesco Turano, “Fuori Gioco”, possiamo sicuramente cominciare a farci un’idea: già a partire dal sottotitolo – “Calcio e potere. […] La vera storia dei presidenti di Serie A” – emerge un’inchiesta trasversale condotta dal giornalista de “L’Espresso”, che apre una breccia fra principi e potentati di casa nostra, senza fare sconti. Il calcio è il minimo comune denominatore, ma dopo poche pagine ci si rende conto che si tratta soltanto di un ingranaggio in un sistema molto più vasto, che coinvolge politica e industrie, televisione e carta stampata, banche e paradisi fiscali. L’impero dei Gormiti di Preziosi, le catene di ipermercati di Zamparini, i cinepanettoni di De Laurentiis e gli scopettoni di Lotito; per arrivare a Della Valle, che ha i piedi in molte scarpe; a Berlusconi, che ha usato il calcio come trampolino di lancio; a Moratti e Sensi, la cui vera passione da tifosi ha sempre avuto la priorità; fino a Giampaolo Pozzo, l’unico in grado di guadagnare con questo business -a costo di guerre fratricide- grazie alla gioielleria di lusso costruita a Udine. Il calcio dà visibilità, offre microfoni aperti ogni giorno, permette scudi fiscali e spalmatura dei debiti, scorciatoie edilizie e fideiussioni fittizie, e un seguito popolare che rende chiunque “perdonabile” a fronte di qualsiasi accusa, di qualsiasi processo.

Chiudendo il libro, dopo 270 pagine lette d’un fiato, si ha la netta impressione di un qualcosa di grande, di radicato e di indistruttibile, di terribile e di fortemente italiano (tanto che – a quanto dice Turano – l’unico presidente straniero, Tom di Benedetto, starebbe già cercando di divincolarsi dalla Roma): far parte dell’élite del calcio costa, ma ha un’importanza che va ben al di là dell’essere un presidente di calcio. Quindi Parigi val bene una messa.

Intellettuale engagée un po' d'antan, leggo, scrivo, traduco e assaporo, e nel farlo alimento una passione che è prima di tutto personale, vitale.

Ti potrebbero interessare...

Login

Lost your password?

Per continuare a navigare su questo sito, accetta l'informativa sui cookies maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi