Autore: Alessandro Robecchi
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Sellerio editore
Genere: romanzo giallo
Pagine: 365
Prezzo: € 15,00
Ultimo – ma solo in ordine di tempo – capitolo della saga che vede come protagonisti Carlo Monterossi, creatore, profondamente pentito e a riposo, del programma trash Crazy Love e dei suoi impareggiabili sodali l’investigatore privato Oscar Falcone e l’ex poliziotta Agatina Cirrielli, Flora di Alessandro Robecchi è una meravigliosa costruzione fatta di perfette parole, ambientazioni – una Milano estiva, umida e grondante afa e sudore dei vari personaggi presenti – ricerca socio-antropologica e metafore mai banali, un divertente e intelligente gioco di rimandi che l’autore governa con rara maestria e straordinario humour.
Flora De Pisis, la popolarissima conduttrice del programma creato da Monterossi, la donna più amata e odiata d’Italia, l’impareggiabile regina di uno dei peggiori – o migliori, dipende dai punti di vista – programmi di quella che Robecchi chiama la Grande Fabbrica della Merda, è stata rapita. Da chi il lettore lo capirà quasi subito. Per quale motivo? Be’, l’invenzione dell’autore sta tutta qui con il suo corollario di trovate che si muovono tra il surreale, la protesta, la denuncia e la reinvenzione di un personaggio caro al cuore del Paese: Flora De Pisis, appunto.
Rapitori diabolici e inafferrabili questi della De Pisis, con un’unica richiesta – soldi a parte e parecchi – rivolta alla Grande Fabbrica della Merda: un’ora intera a reti unificate, senza un secondo di pubblicità, per vedere Flora in una nuova veste. O forse no?
Il grande capo convoca subito Monterossi e i suoi sodali con l’ordine di trovare Flora e restituirla al suo pubblico, ma l’impresa si rivela titanica oltre che disperata nonché impossibile. Eppure… Presto la notizia da riservata diventa di pubblico dominio e qui Robecchi dà il meglio di sé trascinando noi lettori nella cacofonica confusione creata da forze speciali di polizia, mezzi d’informazione e reazioni di intellettuali presenzialisti, politici e pubblico in fibrillazione. Ma vale davvero la pena di scoprire dove Flora viene tenuta prigioniera e liberarla? Vale la pena bloccare il circo mediatico che si sta per scatenare non durante quell’ora senza pubblicità e con Flora al centro di tutto, bensì prima e dopo e nei giorni a seguire: programmi infarciti di spot miliardari, chiacchiere vane, ascolti alle stelle aspettando o rievocando la serata dell’evento specialissimo?
“Tutte le maggiori aziende del paese vogliono esserci, qualcuna ha addirittura realizzato uno spot apposito. Pasta all’uovo e buoni sentimenti, automobili di alta gamma e visioni del futuro, tramonti, lavoratori operosi e felici che costruiscono il sogno italiano, riprese con i droni sui più bei borghi della penisola, mamme affettuose, scarpe, divani con lo sconto, pannolini, adesivi per dentiere, bibite: l’Italia.
Prima e dopo l’ora di Flora l’affollamento pubblicitario sarà straordinario, con incassi mirabolanti, roba da Super Bowl.” (Pag. 274)
A fare da coro greco, in realtà muti al cospetto di tanta follia, restano Monterossi, la manager Bianca Ballesi, Falcone e la Cirrielli che nel frattempo di cose ne hanno scoperte e saprebbero come muoversi, ma…
Un romanzo giallo scintillante, divertente e amaro per il suo finale gattopardesco, decisamente imperdibile.