fiore frutto foglia fango – Sara Baume

Titolo: fiore frutto foglia fango
Autore: Baume Sara
Casa Editrice: NN editore
Genere: Romanzo
Traduttore: Ada Arduini
Pagine: 236
Prezzo: 18,00

Una coppia un po’strana, Unocchio e Ray, sono i protagonisti del romanzo di Sara Baume fiore frutto foglia fango, NN edizioni con traduzione di Ada Arduini. Un titolo senza uso di maiuscole a significare che nessun elemento riveste un ruolo predominante e gli stessi protagonisti vengono considerati alla pari.

Ray è un quasi sessantenne che vive isolato in una località della costa irlandese. E’ un solitario, lo è stato fin da bambino e lo è diventato ancora di più dopo la morte del padre. La sua casa è una prigione sporca e disordinata dove rifugia il suo corpo e i suoi tortuosi pensieri. Un giorno legge un annuncio sulla vetrina di uno dei negozietti del piccolo paese in cui abita: un cane nero, senza un occhio, cerca casa. D’impulso decide di adottarlo. La povera bestia è anche malandata e impaurita e, quando lo vede, Ray capisce subito che è il compagno giusto per lui. Di Unocchio non sappiamo quasi nulla: forse ha perso la vista a causa di un combattimento con un tasso. Il cane è spaventato, ma non ci mette molto ad ambientarsi. Inizia così una convivenza che diventa una routine, fatta di passeggiate e corse sulla spiaggia, di annusate tra i cespugli e di coccole. A unirli è la loro emarginazione, entrambi sono campioni di disadattamento. Nessuno può entrare nel loro mondo perché Unocchio non lo permette. Ray è un solitario, ha limitati contatti con la società e si è costruito un suo mondo personale dando importanza solo ai libri e al contatto con la natura che lo circonda: conosce fiori, piante, animali, anche i più insoliti, e tutti i loro nomi.

Il romanzo è un lungo monologo di duecento pagine dove si alternano ricordi, confessioni raccapriccianti – come il segreto che avvolge la morte del padre – e  descrizioni minuziose della natura. Grazie al nuovo amico Ray riesce per la prima volta ad aprirsi ripercorrendo tutta la sua esistenza, dall’infanzia alla morte misteriosa della madre: un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Lui ha salvato Unocchio dalla probabile morte e ora il cane salva lui in questo rivivere la sua vita, analizzarla e cercare di trovarvi un senso. Purtroppo un giorno, proprio durante una delle loro passeggiate sulla spiaggia, il cane azzanna un suo simile. Per sfuggire alle conseguenze i due sono costretti alla fuga. Inizia un lungo viaggio in auto, apparentemente senza meta, una fuga on the road attraverso boschi, campi e capanni, in cui il legame sembra rinsaldarsi ancor più.

Bravissima Sara Baume nel consegnarci questo romanzo sull’amicizia tra un uomo e un cane. E’ un rapporto intriso di tenerezza, una relazione fatta di pochissime parole, commovente. Le due solitudini si avvicinano e cercano di farsi forza l’un l’altra giorno dopo giorno. La narrazione si svolge nell’arco delle quattro stagioni: l’arrivo di Unocchio  a primavera, la profonda amicizia che si salda in estate, la fuga in autunno e la rassegnazione a chiusura del cerchio della vita in inverno. La storia raccontata in fiore frutto foglia fango è un inno appassionato alla bellezza del mondo. E’ un libro straripante di odori, rumori e colori. L’autrice deve amare molto la natura ed essere una grande osservatrice perché le sue descrizioni sono ricche di dettagli, ci sono riferimenti a uccelli e piante e fiori anche poco conosciuti ma connotati magistralmente. L’uso delle parole è straordinario, insolito, capace di trascinare il lettore in un mondo che va oltre i confini della narrativa tradizionale. E molto brava è stata anche la traduttrice, Ada Arduini, che nella nota finale ci racconta l’avventuroso viaggio che ha dovuto compiere con questo linguaggio.

fiore frutto foglia fango è una lettura per chi ama i cani, per chi ne ha uno o l’ha avuto in passato o pur non avendolo per chi vuole comunque conoscere lo straordinario rapporto che si viene a creare tra l’uomo e questo amico. E’ una lettura molto poetica, quasi una favola, bellissima e malinconica, ma anche scomoda e impegnativa per la ricchezza del lessico utilizzato, diversa e originale, capace di commuovere e che difficilmente lascerà il lettore indifferente con qualcosa di vergognoso e terribile che si scoprirà solo a poche pagine dal finale. Un libro per chi ama la vita e che sicuramente si ricorderà a lungo.

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