Titolo: Festa di piazza
Autori: Gian Mauro Costa
Editore: Sellerio Editore Palermo
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2012
“Hai voluto chiudere la bottega? Va bene, lo capisco che con le riparazioni non ci si campa più. Vuoi metterti a fare l’elettricista case case? Puoi farlo, certo, sei bravo. Ma perchè non pensare al mestiere di investigatore? Sul serio, intendo. Non è quello che hai sempre desiderato?” “Avanti Rosa. Mi dici queste cose perché sei buona…perché mi sei affezionata. Ma mi ci vedi davvero? Ho fatto quel mestiere come una specie di gioco… A me piaceva curiosare un po’ nella vita degli altri, conoscere posti, situazioni…E in ogni caso, Rosa, per fare sul serio occorre avere le carte in regola. Mica si fa che uno si sveglia la mattina, si fa stampare cento cartoncini con la scritta investigatore privato e comincia…Queste cose accadono nei fumetti. E anche nella mia vita, in effetti, perché io ho fatto così…”.
Occorre che Enzo Baiamonte ufficializzi la propria naturale predisposizione all’investigazione. Certo, lui avrebbe voluto qualcosa di più esaltante per sé mentre di esaltante, nella sua vita, c’erano state solo le imprese vissute attraverso le pagine di Tex Willer, Billy Bis o Crystal. Non di certo aspirava Baiamonte ad indagare su casi di adulterio o di gatti scomparsi. Per amore di Rosa, la sarta con la quale ha una relazione da un po’ e con la quale condivide pasti succulenti e casalinghi, accetta di chiudere l’attività di elettrotecnico e di richiedere ufficialmente il patentito di investigatore. Bisogna accorciare i tempi però perchè Baiamonte si trova già, suo malgrado, invischiato nella risoluzione di uno strano caso: la scomparsa di santini e oggetti dalla tomba di famiglia di Rosa. E poi succede che Rino con cui è impegnato nell’allestimento delle luminarie per la festa del paese, scompare all’improvviso mentre si vocifera del ritorno di un boss fuggito in America durante una lotta tra cosche, che per passione fa anche il cantante melodico e che si esibirà proprio per la festa del paese. Solo Baiamonte è in grado di trovare un nesso tra tutti questi avvenimenti apparentemente così lontani. Sullo sfondo una Palermo che Baiamonte ben conosce e che lui, appassionato fin da bambino di fumetti di Tex Willer, vorrebbe trasformare nel set di un western.
Festa di Piazza è il secondo romanzo di Gian Mauro Costa con protagonista Enzo Baiamonte. Il primo Il libro di legno, è stato pubblicato da Sellerio nel 2010.
Non siamo di fronte ad una classica trama gialla in cui accade un delitto e qualcuno è chiamato ad indagare e a risolvere un enigma. Questo giallo di Gian Mauro Costa si costruisce pian piano da sé nella quotidianità e nella vita dei suoi protagonisti, perché Enzo Baiamonte non è un investigatore professionista, ufficialmente ingaggiato per risolvere un caso. Baiamonte è un personaggio unico, semplice e straordinario insieme. Non è l’investigatore autorevole, magari arrogante che porta avanti con presunzione e decisione la propria indagine, piuttosto i casi se li va a cercare o meglio sono i casi a cercare lui. E’ un uomo comune, un po’ pigro anche, indolente, rassegnato alla mediocrità della realtà in cui vive, che non apprezza ma di cui in fondo si sente parte. E’ anche tuttavia un eroe visionario e romantico, ancora curioso di indagare oltre l’apparenza delle cose e soprattutto ancora capace di credere nei sogni. Baiamonte è un investigatore per vocazione , quasi che certe cose accadano perché lui, che ha una sensibilità e una fantasia fuori dal comune, possa percepirne il mistero ed intuire legami e significati che altri non sanno immaginare. Sa guardare la realtà in modo poetico ed incantato ed è tutto questo a renderlo così speciale e così perfetto come investigatore.
Il mondo di Baiamonte è la città di Palermo, vera protagonista del romanzo, che Costa ritrae nella sua varia umanità, quella più vera e popolare dei mercati e delle feste rionali, delle dicerie di paese, delle voci e dei rumori delle strade affollate, dei profumi e dei sapori delle cucine casalinghe, delle partite a scopone per ingannare la noia del tempo che scorre ma che sembra non passare mai.
Il linguaggio pieno di colore e di vivacità, i luoghi e i personaggi narrati con una tale forza descrittiva che pare prendano vita ed escano dalla pagina scritta fanno di Festa di piazza un romanzo convincente ed avvincente. Il divertimento e il gusto dello scrivere per raccontare traspaiono da ogni pagina. Un romanzo assolutamente da leggere.