Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Maria Valeria D'Avino
Pagine: 200
Prezzo: € 15,00
Knut Hamsun, premio Nobel per la Letteratura 1920, è uno dei più grandi scrittori a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Nato nel 1859 in un paese nel nord della Norvegia, arriva al successo letterario con Fame, romanzo uscito nel 1890.
Il suo nome è stato lasciato precipitare nell’oblio a causa delle sue simpatie per il nazismo.
Ma i suoi romanzi (Pan, Fame, Il risveglio della terra) sono autentici capolavori e Hamsun è uno scrittore che non può essere ignorato.
Fame adesso viene ripubblicato da Marsilio in una nuova traduzione curata da Maria Valeria D’Avino.
È doveroso rileggerlo perché questo romanzo straordinario è una pietra miliare della letteratura di tutti i tempi.
Hamsun narra le vicende tormentate di un giovane scrittore che è caduto in disgrazia.
Il protagonista che ha solo un mozzicone di matita e un pezzo di carta con cui scrive articoli per sopravvivere, vagabonda smarrito per Christiania, «singolare città che nessuno abbandona senza portarne le stigmate».
Ed è proprio la fame che mette a dura prova il suo fisico e il suo umore. In preda a un malessere cronico l’uomo alla disperazione fa i conti con la miseria della vita.
La fame mette a dura prova la tenuta della sua mente e mentre si aggira per la città inospitale è costretto a fare i conti con la pochezza dell’umanità che lo circonda.
Fame è romanzo – incubo. Con lucida spietatezza Hamsun nel raccontare i disperati, allucinati, angosciati vagabondaggi del protagonista ci accompagna fino all’ultima pagina del libro in un esperienza – limite che è una vera e propria discesa agli inferi.
«Sentivo di essere anch’io un insetto votato alla rovina, travolto dalla distruzione in mezzo a quell’universo che si abbandonava al sonno».
Con queste parole il protagonista riassume il suo disperato stato d’animo mentre si perde nella città in preda ai morsi di una fame che non gli lascia scampo.
Con un ritmo ansiogeno Hamsun in questo romanzo con una lingua cruda e moderna (il romanzo è del 1890) mette in scena i deliri di un pazzo che cerca a tutti i costi di sopravvivere e di non rinunciare al sogno di diventare un giornalista e uno scrittore.
Fame è un romanzo che entra dagli ultimi anni dell’Ottocento nella grande letteratura del Novecento.
Seguendo le riflessioni tortuose e le ossessioni ai limiti della follia del giovane scrittore che erra nella desolazione di una vita urbana che lo respinge, assisteremo da vicino. Al disfacimento di un uomo ostaggio dei propri incubi e della fame.
Hamsun con un realismo estremo, raccontando la vita miserabile del protagonista, ci fa sentire addosso la fame che lo sta conducendo negli abissi della rovina.
Infatti non è un caso che Fame alla sua comparsa segnò una rottura con la tradizione naturalistica e borghese e si impose come uno dei primi capolavori della letteratura modernista.