
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 134
Prezzo: € 15,00
Chiunque si sia recato a Napoli per diletto e non solo per lavoro avrà quasi certamente visitato la pregevole Cappella Sansevero, in pieno Centro Storico cittadino. Pregevole in particolar modo per il Cristo Velato, opera in marmo di Giuseppe Sanmartino del 1753. Ed è proprio intorno alla Cappella, al palazzo del Principe di Sansevero Raimondo di Sangro (1710-1771) e alla sua misteriosa Arte Regia, l’opera alchemica, che si svolge il nuovo, intrigante libro di Carlo Animato da sempre incuriosito dai misteri della sua città, Napoli, e bravissimo nell’escogitare trame in bilico fra verità storica e fantasia di narratore.
Tre i momenti storici considerati. Il 1726 con la morte del nonno di Raimondo, il principe Paolo, assistito nel trapasso da Padre Girolamo, e assediato da ombre e voci – canti che sembravano venire da un altro mondo – che lo tormentano e lo perseguitano fino all’ultimo respiro. Il 1766 dove incontriamo un Raimondo ormai ultra cinquantenne alle prese con alambicchi e storte nel tentativo di completare l’opera del nonno con l’ausilio del vecchio e fedele servitore Cinoffo. Ma anche Raimondo avverte su di sé e il suo lavoro un’oscura minaccia e comprende che c’è qualcosa di più profondo e misterioso, nella sua ricerca di un elisir della vita eterna, del suo semplice scopo di prolungare all’infinito l’esistenza. Il 1999 anno in cui la giovane ricercatrice Sara Marotta rinviene tra antiche carte, sulle quali sta lavorando, reperite nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, un “foglio più sottile di altri” e un nome: i Cariati. Chiede lumi all’archivista Marco Savarese il quale le svela che si tratta di una congrega della quale anche il suo bisnonno faceva parte e produce nuovi documenti. Come, ad esempio, una lettera dello svizzero Tschoudi, massone come il Principe di Sansevero, del 1750:
“Il Principe continua i suoi esperimenti nelle cantine del palazzo. Dice di aver trovato il modo di completare l’Opera che suo nonno aveva lasciato incompiuta. Ma i Fratelli sono preoccupati. Alcuni parlano di presenze oscure, di loschi personaggi che si aggirano per i vicoli intorno alla cappella…” (p. 24)
Sara e Marco si consultano con il professor De Ruggiero scoprendo troppo tardi che anche lui fa parte della congrega dei Cariati e intende servirsi delle loro scoperte mettendoli fuori gioco. E li minaccia perché “alcuni segreti hanno denti affilati” e non vanno divulgati.
Ma chi sono i Cariati, perché si chiamano così e qual era ed è il loro compito nei confronti delle scoperte dei di Sangro, nonno e nipote? Cosa significa quel simbolo che appare di continuo: un cerchio attraversato da una linea verticale? E che ruolo ha in questa storia di inganni e oscuri misteri la bellissima Sofia? Uno spirito guida? Un angelo delle tenebre? L’eterno e onnisciente femminino? E cosa contiene l’ampolla che tutti cercano e bramano? L’elisir della vita eterna o qualcosa di molto più tenebroso e terrificante? Ai lettori scoprirlo, divertendosi e imparando, grazie alla bravura dell’autore, le mirabilia di una città che non smetterà mai di sorprenderci e incantarci.