Eleanor Oliphant sta benissimo – Gail Honeyman

Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo
Autore: Gail Honeyman
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Garzanti
Genere: narrativa contemporanea
Traduttore: S. Beretta
Pagine: 352
Prezzo: 17,90 €

Eleanor Oliphant è una trentenne che lavora come contabile in un’agenzia di graphic design a Glasgow. La sua è una vita solitaria, fatta di abitudini monotone: vestiti semplici e ordinari, scarpe comode, sempre gli stessi cibi. In ufficio non chiacchiera coi colleghi, passa la pausa pranzo con un sandwich e le parole crociate, non ha mai chiesto un giorno di ferie: lavoro, lavoro, lavoro, senza mai una distrazione. Al rientro a casa, la sera, l’aspetta solo la pianta Polly, alla quale nei week end si aggiungono due bottiglie di vodka diluita, per non essere mai né ubriaca, né sobria. Eppure, se qualcuno le chiedesse come sta, risponderebbe che lei sta bene, benissimo.

“Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido.”

Rendersi anonima, passare inosservata, continuare la sua routine giorno dopo giorno: queste sembrano le uniche aspirazioni di Eleanor, e se non fosse per la vistosa cicatrice che ha sul volto, probabilmente non la noterebbe nessuno. Fino al giorno in cui, inaspettatamente, un collega la tratta con gentilezza, facendole scoprire un mondo nuovo, un calore che non conosce e dandole il coraggio necessario per spezzare i vincoli che la legano al suo misterioso e difficile passato.
Eleanor mi è piaciuta moltissimo, ed è stato difficile abbandonarla. L’autrice ci ha regalato un personaggio complesso, ricco e profondo: da un lato conosciamo una ragazza sola e asociale, triste e goffa, inesperta e impreparata alle relazioni umane, dall’altro scopriamo sensibilità, acume, ironia e una sagacia fuori dal comune che la rendono capace di uno sguardo irriverente sul mondo. Le sue opinioni senza filtri, senza riguardi, la rendono impopolare e irritante ma, anche, divertente; la sua goffaggine sociale la fa apparire strana e disturbante, ma nel contempo tenera e bisognosa di affetto. La sua solitudine ha radici molto profonde, e più ci addentriamo nella storia più veniamo a conoscenza di un passato doloroso e di traumi difficili da superare, le cause reali della corazza che Eleanor si è caparbiamente costruita intorno, e che verrà lentamente scalfita da una nuova e inattesa amicizia. Sì, perché l’altra grande protagonista di questo bel romanzo è proprio l’amicizia, quella sincera e profonda, che non si cura dei giudizi e delle apparenze. Quando hai perso ogni speranza, quanta forza può dare un amico sincero che ti sta accanto?

“Ecco che cosa provavo: il peso caldo delle sue mani su di me; la sincerità del suo sorriso; il calore delicato di qualcosa che si apriva, nello stesso modo in cui i fiori si schiudono la mattina alla vista del sole. Sapevo che cosa stava accadendo. Era la parte priva di cicatrici del mio cuore. Era abbastanza estesa da lasciare entrare un po’ di affetto. C’era ancora un minuscolo spazio libero”.

L’amicizia ha il potere di salvarci, di rendere migliore la nostra vita: questo il messaggio profondo che trasmette Eleanor Oliphant sta benissimo, lo straordinario esordio letterario della scozzese Gail Honeyman, osannato da critica e pubblico.
Sebbene non lo consideri un capolavoro, ho apprezzato davvero molto questo libro, i cui punti di forza sono, oltre al personaggio di Eleanor, la delicatezza e naturalezza con la quale vengono affrontati temi forti e per nulla leggeri. A questo si aggiunge uno stile lineare, limpido e scorrevole e una grande capacità di introspezione, elementi che rendono questa storia accattivante, capace di commuovere, emozionare, divertire. Penso che questo romanzo sia capace di parlare a molti di noi, in un modo o nell’altro, lasciando un bel messaggio a chiunque nella vita si sia sentito solo o abbandonato: c’è molto dolore in questa storia, questo è sicuro, ma quello che emerge sopra ogni cosa è un bellissimo e profondo omaggio ai legami umani e a quanto di bello e inteso può regalarci un’amicizia. Consigliato.

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Chiara Barra

Se dovessi partire per un’isola deserta, e potessi portare con me soltanto un libro...sarebbe un’ardua impresa! Come immaginare la vita senza il mistero di Agatha Christie, la complessità di Milan Kundera, la passione di Irène Nemirovsky, l’amarezza di Gianrico Carofiglio, il calore di Gabriel Garcia Marquez, la leggerezza di Sophie Kinsella (eh sì, leggo proprio di tutto, io!). Ho iniziato con “Mi racconti una storia?” e così ho conosciuto le fiabe, sono cresciuta con i romanzi per ragazzi che mi tenevano compagnia, mi sono perdutamente innamorata dei classici...che ho tradito per i contemporanei (ma il primo amore non si scorda mai)!

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