Dopo il boom iniziale, gli e-reader hanno iniziato a perdere colpi, tanto che negli ultimi tempi le vendite sono scese in maniera preoccupante, nonostante vengano considerati i dispositivi più comodi per la lettura dei contenuti editoriali digitali… come mai?
La risposta è abbastanza semplice ed ovvia. La preferenza dei lettori va verso gli accessori multitasking come gli smartphone ed i tablet, che permettono appunto maggiori funzioni. Questo calo è stato ravvisato anche dalle più grandi aziende editoriali che hanno dovuto correre ai ripari. Un esempio su tutte è Waterstones, la storica catena di librerie inglese, che ha deciso di non distribuire più i Kindle all’interno dei suoi negozi. Questa scelta potrebbe essere stata condizionata anche dall’improvviso ritorno alla ribalta dei libri cartacei, ma sembra difficile. Molto probabilmente questa decisione è stata presa in quanto la tecnologia degli e-reader è considerata ormai superata, visto la possibilità di sfruttare nuove tecnologie che offrono la stessa comodità di lettura, a cui vengono aggiunti maggiori servizi.
James Daunt, il managing director della compagnia Waterstones, intervistato sull’argomento da “The Bookseller”, ha voluto commentare ironicamente la situazione, paragonando gli e-reader a “quegli inspiegabili best seller [che] un giorno si impilano in negozio e si vendono rapidissimi; e il giorno dopo si ringrazia il cielo per ogni copia venduta, perché porta più vicino al momento in cui li toglierai dagli scaffali per sempre per fare spazio a qualcosa di nuovo”
E-reader, tablet o smartphone, quale sarà il futuro?
8 Ottobre 2015