Dal 1 aprile l’Iva sui libri fisici in Francia salirà dal 5,5% al 7%. Pur contrari a tale provvedimento, pare che una parte degli editori francesi sia cautamente ottimista riguardo gli effetti che questo aumento potrebbe avere sul loro business.
Questa almeno è la posizione di Hachette Livre che ha creato un’apposita simulazione a computer che quantifica l’impatto che l’aumento a cascata del prezzo di copertina dei propri titoli avrà sulle vendite dei 30.000 libri distribuiti a Brest dalle Librairies Dialogues (una delle catene di librerie indipendenti più grandi della Francia). Il software ha stimato che il valore delle vendite si alzerà dello 0,6% senza quindi ledere i margini di editori e librai. Secondo l’editore l’aumento Iva comporterà quindi un incremento dei prezzi a cascata lungo tutta la filiera come riporta in una pagina intera di pubblicità pubblicata sul settimanale «Livres Hebdo».
Il Syndicat de la Librairie Française (Slf) ha auspicato che altri editori seguano questo esempio al fine di rassicurare i librai. Ovviamente il Slf è ancora schierato contro l’aumento dell’Iva e spera che il vincitore delle elezioni parlamentari e presidenziali in primavera ripristinino il precedente tasso del 5,5%. Il candidato socialista Françoise Hollande, al momento in vantaggio secondo i sondaggi, ha già dichiarato che la cosa è nei suoi programmi. È invece altamente improbabile che, visti i vincoli di bilancio, se rieletto, Nicolas Sarkozy si assumerebbe la responsabilità di revocare il provvedimento.
E Parigi rincara la dose… Iva dal 5,5% al 7% per i libri di carta
12 Marzo 2012