È sconcertante il rapporto ISTAT 2013 su “La produzione e la lettura di libri in Italia”: una famiglia su dieci non ha neanche un libro in casa. A incrementare la statistica contribuiscono i cosiddetti lettori forti, che portano così la quota dei lettori a perdere tre punti percentuali, dal 46% al 43%, in un anno. Sono sempre le donne a confermarsi le amanti della lettura; dal rapporto si evince inoltre che i maggiori lettori sono i più piccoli, che si concentrano nella fascia compresa fra gli 11 e i 14 anni, dato riconducibile a ragioni scolastiche.
Nonostante persistano differenze territoriali – a nord si legge più che al sud – il 64% della popolazione italiana possiede almeno cento libri in casa. Le rilevazioni non rassicurano, il 46,6% dei lettori non supera i tre libri l’anno, mentre i lettori forti stentano a raggiungere il 14% della popolazione.
Gli editori, dal canto loro, criticano le istituzioni e la mancanza di politiche volte a incentivare l’acquisto di libri. Per sopperire a questa carenza dunque, le case editrici puntano sulle librerie indipendenti (quasi 40%) e sull’online, industria sempre più in crescita nel nostro Paese.