Autore: Pacifici Mario
Casa Editrice: Opposto edizioni
Genere: Narrativa
Pagine: 194
Prezzo: 15.00 €
Roma, XVIII secolo. Ghetto ebraico. Benvenuti nel “meraviglioso” mondo di Daniel il Matto. Un sofer, ossia uno scriba, ingegnoso e burbero. A scrivere questa storia rocambolesca è Mario Pacifici, scrittore dalla penna arguta, che ci fa immergere in un’epoca dimenticata.
Né retorica, né esaltazione delle sofferenze inflitte al popolo eletto. L’autore ci pone davanti un personaggio che fa della sua cultura millenaria e del suo credo un vanto. Intelligenza, amore per la giustizia e per la libertà, sono le armi con cui Daniel combatte il pregiudizio e l’oppressione, che gravano sulla popolazione del ghetto.
Ironico quanto basta per strappare più di un sorriso al lettore, il personaggio di Pacifici è universale. Non è un eroe che sfida il mondo per partito preso, ma un coerente che non ha paura di mostrare i propri difetti. E proprio questo aspetto, lo rende un personaggio semplice, alla portata di tutti. Ma se tutto finisse qui, parleremmo solo di una semplice raccolta di racconti, ancorata a questo esuberante scriba.
Invece Pacifici, oltre ad intrecciare le varie novelle, ci travolgerà con un finale inaspettato, tutto da scoprire. Un colpo da maestro che alla fine ci svela la complessa struttura che si cela dietro questo “romanzo”. Proprio così, Daniel il Matto è un romanzo in piena regola. Ma non è mio compito svelare più del dovuto. Posso solo dare un indizio. Conoscete I Falsari di André Gide?
Dal punto di vista tecnico, la scrittura di Pacifici è quanto di più pulito io abbia visto finora. È un autore che narra, ridando alla parola la giusta forza espressiva. Non si può negare che dietro ad ogni racconto si celi la fatidica “morale della favola”, un aspetto tipico della letteratura “ebraica”, che rivolge sempre lo sguardo agli “insegnamenti” del Talmud.
Pacifici ridà dignità alla letteratura. Daniel il Matto è un’opera matura, scandaglia sociologicamente e antropologicamente un’epoca. È un libro che va oltre le 194 pagine di cui è composto. Una volta finito, il lettore ne uscirà arricchito. Un’opera interessate che merita spazio.
Un libro che dimostra la forza della piccola editoria indipendente, in cui si cela la vera letteratura. Quella che ancora resiste alla vanity – press e alle mode dettate dalle “grandi”.