Dal Crowdfunding al Crowdediting: quando i consumatori diventano co-produttori e finanziatori

The-Power-Of-The-Crowd-–-Crowdfunding-Infographic-FeaturedNell’era digitale il crowndfunding  si conia senza alcun dubbio con Kickstater, prima piattaforma di finanziamento che riesce a riunire le persone dalle più svariate parti del mondo e tra di loro sconosciute, in virtù di obiettivi che li accomunano e per loro importanti. In 5 anni dalla sua fondazione, Kickstarter ha finanziato oltre 5 milioni di progetti di qualsiasi tipo: famoso fu il caso dell’undicenne Lauren Lukaszewski, che grazie alla piattaforma ha raccolto ben 5.800 dollari per pubblicare il suo primo libro.

Oltre che la realizzazione di numerosissime idee creative, Kickstarter ha posto in evidenza i rapporti e i legami che vengono a crearsi tra investitori e creatori, prodotti realizzati e il pubblico di potenziali consumatori. Quello del crowndfunding è anche un modo per diffondere in anticipo la consapevolezza del prodotto, coinvolgere i consumatori interessati in tutte le fasi d’esistenza del prodotto interessato.
Esempio all’italiana è quello di Dylan Dog- vittima degli eventi, che ha potuto avere un lungometraggio sceneggiato da Luca Vecchi ( di The Pills)  reso possibile solo grazie alla campagna di crowdfunding  sulla piattaforma Indiegogo.  L’obiettivo era quello di raccogliere 2.000 euro per ultimi lavori di post produzione e confezionamento: conclusasi la campagna, le donazioni ammontavano complessivamente a 12.000 euro e ogni finanziatore è stato premiato in base al finanziamento fatto.
Il crowdfunding è una pratica di finanziamento che viene applicata anche nell’editoria; a gennaio di quest’anno , infatti, si parlava del caso di Tunuè- Editori dell’immaginario, una casa editrice di Latina che ha deciso di sfruttare la piattaforma Verkami per appoggiare il progetto di un autore nella scuderia.
Altro esempio interessante, anche se non strettamente legato alla pratica del crowdfunding, è quello della casa editrice Advance Edition che ha iniziato un esperimento di “crowdediting”: l’editore ha messo online la prima parte della storia di un suo autore  e ha chiesto ai lettori di lasciare un proprio feedback, correggere, sottolineare incongruenze, evidenziare i passi deboli e così via, una serie di azioni che facciano del lettore/consumatore un co-autore. Ovviamente l’ultima parola spetterà all’autore che deciderà se seguire o meno i consigli dei suoi lettori. I correttori più utili verranno citati nei credits dell’edizione definitiva del libro e tutti i partecipanti all’esperimento che vorranno leggere la seconda parte del libro avranno diritto ad uno sconto del 60% per l’acquisto della stessa.

 

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