Cosmetica del nemico – Amélie Nothomb

Titolo: Cosmetica del nemico
Autore: Amélie Nothomb
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Voland editore
Genere: Narrativa
Traduttore: Biancamaria Bruno
Pagine: 93
Prezzo: € 13,00

Questo è il tempo in cui si fabbricano nemici e odiare a tutti i costi è un vangelo che fa proseliti.

Questo è anche il tempo in cui vediamo negli altri i nemici perché non abbiamo mai il coraggio per riconoscere il nemico che abbiamo dentro e combatterlo.

Quando nel 2003 Amélie Nothomb pubblicò Cosmetica del nemico, un romanzo crudele che affrontava questo tema, non pensavamo che nel corso degli anni ci sarebbe stata una recrudescenza dell’odio sociale.

Amélie è una grande scrittrice, perché ogni volta che scrive supera la prova del suo tempo e con la sue narrazioni crudeli anticipa sempre le sciagure del futuro.

Voland in questi giorni manda in libreria la quarta edizione del romanzo, leggendolo oggi ci accorgiamo che tutti i suoi paradossi calzano a pennello ai giorni che stiamo vivendo.

Un uomo che nella sala d’attesa di un aeroporto viene importunato mentre inganna il tempo leggendo un libro da uno strano individuo che lo tormenta con le sue storie assurde, e poi c’è il dialogo serrato tra i due che  crea una tensione insopportabile, il tutto rivelerà un tragico finale con cui ogni lettore si troverà a fare i conti.

Nothomb con il suo solito ritmo incalzante ci presenta tutta la crudeltà condita di assurdo dei due interlocutori.

Il romanzo non è altro che il resoconto di questa conversazione che poteva avvenire soltanto nella sala d’attesa di un aeroporto, l’unico luogo dove la voce che importuna poteva mettere con le spalle al muro la sua vittima.

Il carnefice agisce in base a una cosmetica rigorosa e giansenista. La cosmetica del nemico, appunto, vista e pensata come la scienza dell’ordine universale, la morale suprema che determina il mondo.

Textor e Jérôme l’uno di fronte all’altro nella metafisica di un luogo danna vita con le complicazioni dell’assurdo a una guerra di nervi che finirà con uno schianto.

La situazione è surreale quando Textor rivela la sua identità e si presenta come il nemico interiore di Jérôme, che ovviamente non crede a questa cosa assurda.

«Sono te. Sono quella parte di te che non conosci ma che ti conosce fin troppo bene. Sono la parte di te che tu ti sforzi di ignorare».

Anche se la trappola è scattata, Jérôme si ostina a non credere all’esistenza del suo nemico interiore.

Ma la lotta con il nostro nemico interiore è impari. Ce lo dimostra il finale di questo romanzo.

Con una crudeltà inappuntabile, Amélie Nothomb fa sanguinare le parole e scava a fondo nella nostra coscienza, mettendoci di fronte al nemico interiore che ognuno di noi ha dentro e che ci distrugge.

«Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino».

Il nemico interiore è il nostro peggiore alter ego, la resa dei conti con lui sarà sempre drammatica.

 

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