Autore: Altamura Giuliana
Casa Editrice: Marsilio editore
Genere: Romanzo
Pagine: 136
Prezzo: 16.00 €
«“Dove siamo?” chiede Michael brancolando nel buio. Andrea stringe in mano una torcia elettrica e la punta al suolo ricoperto di fogliame. “Si chiamava Water God negli anni Novanta, ora è terra di nessuno”. […] Gli scivoli del Water God s’innalzano nella notte simili a due scheletri giganteschi. Serpeggiano intorno alle piscine vuote come ombre distorte. Andrea raggiunge a stento la base del primo e prova a illuminarlo con la torcia. Un mostro alto venti metri gli curva attorno in un’immensa spirale arrugginita, color azzurro cielo. I finimenti arancioni cadono a pezzi sospesi nel vuoto» (pag. 35).
La Puglia raccontata da Giuliana Altamura in Corpi di Gloria non è quella a cui siamo abituati, di feste sulle spiagge del Salento e del mare che sembra infinito. A Riva Marina non succede nulla di tutto questo, anzi, non succede proprio nulla. Gloria e i suoi amici passano le giornate in spiaggia e le serate le trascorrono tra bar, droghe e feste in case di altri. Intanto Gloria aspetta, aspetta il ritorno del fratello Andrea, in arrivo dagli Stati Uniti insieme a un suo amico, Michael. Ognuno di loro sembra avere un segreto, uno scheletro in un armadio che non può essere aperto, ma dopo il ritrovamento del cadavere di un amico di Gloria i segreti tornano a galla, uno ad uno.
Il libro di Giuliana Altamura va dritto al punto: lo stile scarno e diretto, privo di fronzoli, ci conduce direttamente negli angoli più oscuri di questi ragazzi tormentati, ci soffoca tra la sabbia e la calura estiva per portarci a riflettere sulle vicende di questo gruppo di ragazzi, che sono il simbolo attraverso cui la scrittrice vuole raccontare una verità alternativa a quella che conosciamo o che fingiamo di non vedere, simboleggiata da quel vecchio parco acquatico, sotto gli occhi di tutti eppure in rovina.
Nonostante lo stile diretto, Giuliana Altamura non manca di descriverci in maniera assolutamente particolareggiata i luoghi del suo racconto, attraverso immagini poetiche e molto suggestive. L’estate che passa e se ne va simboleggia il cambiamento: nonostante tutto a Riva Marina sembri immobile, alla fine del romanzo nessuno dei personaggi sarà più come prima.
“Gloria guarda il mare, l’insegna del bar che si accende. Guarda le strade, le strade senza fine che scorrono buie intorno alle case, alle baie, attorno a porzioni illuminate di Oceani. Ovunque cumuli di vita fragili e dispersi, ammassati in luoghi così distanti da non incontrarsi mai. “E’ strano” dice Gloria tendendo un braccio verso l’alto. “Che cosa è strano?” “Non so perchè, ma stanotte il cielo sembra più vicino”.