Confessioni di un trafficante di uomini – Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci

Titolo: Confessioni di un trafficante di uomini
Autore: Di Nicola Andrea, Musumeci Giampaolo
Casa Editrice: Chiarelettere Editore
Genere: Attualità, Inchiesta
Pagine: 176
Prezzo: 14.00 €

“Tutti vogliono venire in Italia. Io aiuto le persone… realizzo sogni.”

Questa è una delle frasi che mi risuona nella mente anche dopo la lettura dello straordinario lavoro di Di Nicola e Musumeci. ‘Straordinario’ non è usato a caso o un’eccessiva esaltazione, ma è la realtà. I due autori hanno svolto un’inchiesta per nulla ordinaria. Tutti sentiamo parlare dei barconi della speranza, di persone stipate in spazi miseri che attraversano il Mediterraneo alla spera-in-Dio, di anime che si aggrappano alla possibilità di avere una vita migliore di quella che vivono nel proprio paese, ma la domanda è: quanto sappiamo davvero su cosa si cela dietro il traffico di essere umani?

Personalmente vi dico che sono quasi certo che la risposta sia un poco tendente al niente. Se lo sono chiesto, per fortuna, i due autori di Confessioni di un trafficante di uomini che, grazie al lavoro di due anni, sono riusciti a concretizzare queste pagine facendo parlare i protagonisti, i tour operator di un’agenzia che frutta miliardi di dollari e costituisce il secondo mercato più redditizio dopo quello della droga. Vi stupirà forse sapere che c’è un tariffario, come per qualsiasi viaggio: più paghi più sicurezze hai, meno puoi pagare più il rischio aumenta. Come? Beh, il barcone è senza dubbio nell’immaginario collettivo, ma non esiste solo quel metodo, anzi… la via più percorsa è quella aerea, con tanto di proprio nominativo sul biglietto. Vi starete domandando come sia possibile, come può essere vero, invece lo è. Per esempio: avete presente i lavoratori stagionali chiamati in Italia per la raccolta agricola? Ecco svelato il trucco. Entri regolarmente e poi ti dai alla macchia e se non ti succede niente, chi ti trova più? Almeno in questo l’Italia costituisce di sicuro una porta per l’Europa.

Le storie che colpiscono e che suscitano domande sono molte: c’è Kucuk, il boss turco arrestato mentre trasportava 150 persone verso le coste pugliesi; c’è Loncaric, fino all’arresto sono passati tra le sue mani il 90% dei cinesi e filippini presenti nel nostro Paese; poi ci sono Kabir, Obran, El Douly… coloro che credono di regalare un sogno sono davvero tanti. Personalmente mi sono chiesto come questi uomini possano pensare di realizzare sogni. Ho pensato a una percezione distorta della realtà, o forse è più semplicemente un ragionamento giustificatorio, o a qualche problema di natura psichiatrica, ma penso che alla luce dei fatti presentati la risposta possa essere più semplice di quanto si immagini.

Questo libro mi ha colpito come pochi del genere riescono a fare. Qui parliamo di fatti, di persone, di storie, cose che tutti pensiamo di sapere, ma che in realtà non conosciamo nel profondo. I due autori si sono messi sulle tracce di queste persone: hanno viaggiato, hanno rischiato, hanno dedicato due anni della loro vita per raccontarci come i clandestini (e non solo) arrivano in Italia. E’ un lavoro curato e dettagliato a metà tra inchiesta e narrazione che penso debba essere letto da tutti e diventare argomento di discussione anche nelle scuole.

“All’inizio della mia carriera ero io a cercare chi volesse partire. Ora sono cresciuto nel mio business ed è la gente a cercarmi.
Nei piccoli villaggio dell’Egitto i giovani cercano me.”

 

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Riccardo Barbagallo

Lavoro da qualche anno nell'editoria, mi occupo di comunicazione per editori e autori e sono un digital addicted. Al contrario di altri, non mi posso definire un lettore da sempre, 'La coscienza di Zeno' in prima media è stato un trauma troppo forte da superare per proseguire serenamente la relazione con la lettura. Più avanti ho deciso di leggere un libro per piacere, e non per obbligo, ed è stato lì che ho capito quale sia la vera forza della lettura: la capacità di emozionare. Credo che sia questo il segreto, se così possiamo definirlo. Non ho più smesso.

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