Data di pubbl.: 2024
Pagine: 87
Prezzo: € 10,00
Nasce dalle parole d’amore, quelle scomode difficili da pronunciare nella crudeltà di questi giorni, la nuova poesia di Nicola Manicardi.
Con Effe (primo volume della collana stèresis di Qed edizioni) è il titolo del nuovo libro del poeta modenese.
Effe è l’inziale di un nome di donna a cui Manicardi affida la sua esplorazione nella carne delle parole.
Da un cuore che ha bisogno di un battito il poeta compone il suo canzoniere. In ogni verso brucia l’amore, si consuma quella passione per le parole della poesia che conducono Nicola Manicardi nel labirinto del giorno con tutte le sue fisiche fragilità.
Anche quando scrive d’amore Manicardi è un poeta civile: lo prende tra le mani il vuoto che assedia l’esistenza, lo guarda in faccia e non abbassa mai la testa davanti al suo insensato sconforto: «Non ho che il vuoto tra le mani / ma nel cuore l’orecchio mi dice. / Non so dove sei e in quale pluristrato / di memorie ti trovi ora ma / sei malata / e il dolore governa / ti metterò una coperta in più. / Più di quanto la coltre di fitta nebbia / non sia riuscita a fare. / Terrò il tuo silenzio sulla mia mano».
Con Effe la vita cambia di passo, il poeta scrive nei tagli dell’esistenza e attraverso un volto di donna circumnaviga il suo mondo interiore che ha incontrato l’amore, e a quell’amore attraverso Effe non vuole rinunciare perché tra le sue pieghe più intime avviene l’incontro con l’universo degli altri.
«Sono a una spanna / dal tuo cuore / e guardo come mi parla il mondo / e come mi parla. / Tutto è dentro al tuo respiro».
Con Effe è il libro della maturità del poeta Manicardi: in queste pagine il lettore non si lascerà sfuggire l’uomo attento al vero delle cose e il poeta è sempre premuroso nei confronti di una parola onesta da non tradire.
Con questo libro Manicardi racconta un noi. I suoi non sono solo versi privati e intimi di un canzoniere d’amore.
Il poeta si rivolge a Effe, naviga nei suoi occhi, tiene il suo silenzio nella sua mano, sta nelle sue planimetrie.
Ma la dimensione di quell’ amore tende sempre a un singolo plurale in cui ci siamo tutti perché senza il noi non esiste l’a poesia e nemmeno l’amore.
Con Effe è un libro corale d’amore e Manicardi con una profonda e significante incisività ci regala una poesia che ci legge tutti, perché tutti siamo implicati nell’accadere del giorno che in ogni poesia il poeta chiama in causa.
«Effe/ sto pensando a /a due sguardi /a due ascolti / a due trolley /a due interrogativi. / A due risate in lacrime e al suo opposto / all’abbecedario del noi».
Senza il noi non si può comprendere la poesia di Manicardi. Senza l’umiltà del noi in un canto d’amore non esistono i veri poeti.
Con Effe e con tutti i suoi noi Nicola Manicardi ha le carte in regola per essere chiamato poeta.