Autore: Tom Chatfiled
Titolo: Come sopravvivere nell’era digitale
Editore: Guanda
Traduttore: Alba Bariffi
Genere: saggio
Numero di pagine: 188
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: € 14,00
“Per la generazione dei cosiddetti “nativi digitali”, spesso un telefonino è la prima cosa che si tocca quando ci si sveglia al mattino e l’ultima quando si va a letto la sera.” pag.21
E’ proprio così, il digitale ha dato una svolta importante alle nostre vite. Certe azioni ci risultano automatiche al punto tale da sembrarci ovvie e per questo non ci riflettiamo più, le facciamo e basta. “Al bar come in soggiorno i dispositivi digitali vengono toccati con una sollecitudine e una frequenza che un tempo avrebbero potuto essere destinate al proprio partner o a un animale da compagnia”.
Chatfiled nel suo saggio intitolato “Come sopravvivere nell’era digitale” ci aiuta a pensare ai cambiamenti delle nostre vite e a comprenderne tutti gli effetti, noti e più celati, che questa nuova stagione dell’evoluzione umana ci pone. Negli otto capitoli del libro l’autore vuole portarci ad acquisire una consapevolezza profonda di ciò che viviamo, in particolare colpisce chi vi scrive il terzo capitolo, quello della “Consapevolezza”. “Ogni computer o dispositivo può essere unico, e avere una storia unica, ma non è la loro unicità che li rende ciò che sono”, al contrario dell’uomo, aggiungerei. Acquisire una consapevolezza piena del nostro rapporto con le macchine è l’unico modo per non rischiare di diventare meno umani. È l’uomo che ha plasmato il mondo digitale e al giorno d’oggi rischia di esserne schiavo, ma questo saggio ci aiuta a capire una questione importante: il fatto che il web ed il digitale ci rendano stupidi non corrisponde a verità, anzi sono strumenti che ci mettono di fronte ad un’ulteriore sfida, quella di “spingerci sempre più avanti nel domandarci che cosa ci rende unicamente umani e che cosa ci lega gli uni agli altri”.
Il lavoro di Chatfield è bellissimo e piacevolissimo, non cade nella facile ridondanza e argomenta dettagliatamente e accuratamente gli interrogativi che si pone, senza utilizzare un linguaggio troppo tecnico. Un’ottima lettura per tutti, in particolare per chi ha rapporti continui ed assidui con la tecnologia digitale.