Cinesi – Giampaolo Visetti

Titolo: Cinesi
Autore: Visetti Giampaolo
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Saggi
Pagine: 206
Prezzo: 16

La Cina è bella e spaventosa, come una tigre nella foresta. E’vasta, conserva luoghi poco accessibili, parla molte lingue e cambia con eccezionale rapidità. Neppure un cinese può dire di conoscerla: per questo la sua forza di attrazione non permette di superare la paura che l’idea vaga della Cina continua a incutere. 

Tra le frasi più comuni, oggi, che tutti hanno detto almeno una volta, c’ è: “Ma questi cinesi sono dappertutto?”

Effettivamente, in pochi anni,  ogni singola città italiana (e non solo) sembra essersi tramutata in una succursale di Pechino. Ristoranti a parte, i negozi e le attività gestite dai cinesi imperversano in ogni dove e nella stragrande maggioranza dei casi non sono affatto ben visti dalla popolazione locale che si vede portare via il lavoro da stranieri di un paese lontano. Ma qualcuno si è mai chiesto chi sono, questi cinesi?

La Cina possiede un territorio, una tradizione ed un popolo tra i più contrastati ed affascinanti al mondo. Gente chiusa e riservata, i suoi abitanti vivono in bilico tra tradizione e modernità, tra lavoro e religione. Terra di instancabili lavoratori, la Cina vive di mille mestieri e milioni di volti diversi e nemmeno chi ci abita la conosce davvero fino in fondo.

Il saggio di Visetti, scritto in maniera semplice e coinvolgente, non ha bisogno di una particolare passione per la Cina per poter essere letto. Le descrizioni della gente e dei luoghi che emergono da queste pagine mostrano un mondo lontano ed incredibile, diverso dal nostro,  ma al contempo simile in molte cose. Un mondo che vale la pena di essere scoperto e che sicuramente è vittima di troppi pregiudizi.

Prendi il taxi e ti accoglie il frinire intenso di un bel grillo canterino, felice di trascorrere ore di pace nel profumo intenso di una testa d’aglio messa ad arrostire. Il viaggiatore inesperto della Cina pensa che il richiamo del grillo provenga dalla radio, trasmesso per ricordarci che l’Oriente resta un mondo di poeti bambini. Ma basta un impercettibile segnale di interesse e l’autista si distende al sorriso. Infila la mano sotto la giacca, scava sotto maglia e camicia ed estrae con orgoglio una piccola scatola di zucca secca, in tartaruga, in avorio o persino cesellata in una giada grigia. Il suo grillo è lì, verde, nero, color noce o trasparente, e immediatamente tace. La sua casa da viaggio sorge sotto l’ascella destra del padrone, che così lo riscalda e lo bagna anche quando dalla Mongolia soffia un vento secco carico di sabbia.

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