Autore: Leone Cinzia
Casa Editrice: Bomppiani editore
Genere: Romanzo
Pagine: 210
Prezzo: 16.00 €
Aurora Terrasini ha ereditato dal padre una ditta di disinfestazione. Uccide blatte, topi, acari, ogni specie di insetto infestante: capace, sveglia, determinata, nonostante la giovane età ha un grande talento per gli affari. Ma se il lavoro va a gonfie vele, la vita personale è dominata da una grande solitudine.
Aurora è venuta al mondo per rimpiazzare la sorella morta in mare: “la mia è una vita di risulta. Sono un doppione. Un insufficiente, imparagonabile doppione, un riciclo, un riuso di quella perfetta: Sofia” (pag.69). L’inquietudine di sentirsi un rifiuto, la frustrazione della mancanza di affetto da parte dei genitori, la rabbia di essere sempre seconda a qualcuno su cui non sarà mai possibile primeggiare…tanti sono i motivi che spingono Aurora a non stringere amicizie, a non approfondire i rapporti, a vivere storie di sesso senza complicazioni sentimentali. E, soprattutto, a coltivare la sua ossessione: frugare nei cassonetti dell’immondizia. Non raccoglie i rifiuti, ma li ispeziona, li seziona e cerca le storie che raccontano, senza rivelare a nessuno della propria mania, senza lasciare tracce. Un modo per osservare le vite degli altri, senza lasciarsi coinvolgere, mantenendo sempre il distacco.
Con il cagnetto Tito al guinzaglio, si aggira intorno a cassonetti di Via Collina, pronta a frugare nelle vite degli altri, perché “le ossessioni aiutano ad infilarsi ogni giorno nella propria vita come un guanto” (pag.8), quando una macabra scoperta spunta da un sacchetto giallo: un dito mozzato.
Un reperto inquietante che merita attenzione e che trascina con sé una verità inaspettata: un traffico misterioso che ruota intorno alla discarica di Verdeluna, un pianista folle e ossessionato dalla vendetta, un uomo, Stavros Aidinis, nemico-amico del padre di Aurora che si fa avanti con proposte di affari. La ragazza cerca di scoprire quanto è successo e, per la prima volta in vita sua, sa di dover rischiare di vivere in prima persona, senza il filtro di cellophane a proteggerla.
Romanzo dalla prosa lucida e vivida, Cellophane è una storia coinvolgente. Con uno stile tagliente ed un’estrema eleganza nel linguaggio, Cinzia Leone rappresenta abilmente la Sicilia degli anni Ottanta, con i sui rampanti conquistatori, la voglia di arricchirsi, la facilità di bruciare tutto. Quello di Aurora è un personaggio intenso, inusuale: né vittima, né eroina, colpisce per le sue sfaccettature. Una donna-bambina, commovente nella sua rabbiosa solitudine, forte e nel contempo fragile nella sua ossessione, pulita e pura nonostante il suo frugare nei cassonetti di un mondo corrotto.