Capodanno in giallo – Aykol, Camilleri, Costa, Mavaldi, Manzini, Recami

Autore: Aykol, Camilleri, Costa, Mavaldi, Manzini, Recami
Titolo: Capodanno in giallo
Editore: Sellerio
Numero di pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 14 Euro

“Le tradizioni del Capodanno erano state rispettate in modo pedissequo perché, come tutti sapevano, questo non era un San Silvestro come tutti gli altri, e la cosa andava, in qualche modo, sottolineata. Secondo precisissimi calcoli Maya, infatti, il mondo sarebbe finito il 21 dicembre 2012, e quindi quello in corso era l’ultimo Capodanno della specie umana” (p. 240).

Sei racconti, sei scommesse, sei azzardi andati a segno. La nuova raccolta di Sellerio, pensata come sequel a quella dello scorso anno, Natale in giallo, offre sei diversi palcoscenici ad alcuni dei beniamini del romanzo giallo durante l’attesa di uno dei momenti più importanti dell’anno: la notte di San Silvestro.
Si parte con il commissario Salvo Montalbano, conteso per il cenone da molti suoi concittadini, che incappa in un caso di ricatto amoroso da parte di un pericoloso latitante, pronto a fare il botto.
Poi è la volta del pensionato Amedeo Consonni, inserito nella sua Casa di Ringhiera, che offre spazio ad una commedia degli orrori, divisa tra tensione e scherzi da “Ultimo dell’anno”.
In ordine segue Rocco Schiavone, vicequestore dall’aspetto rude, ma dal cuore tenero, che la sera del 30 dicembre si imbatte in un omicidio al mercato ortofrutticolo.
Kati Hirschel, libraia specializzata ad Istanbul, si prepara a festeggiare con i suoi amici l’arrivo dell’anno nuovo nella megalopoli turca, ma la cara amica Lale è dispersa da ore. Inizia così una caccia all’uomo, pardon donna, nelle strade e nei locali colmi di gente in festa.
A Palermo, sulle colline di Baida, l’elettrotecnico Enzo Baiamonte, durante il cenone si sente osservato da un’affascinante donna del tavolo accanto, che gli chiederà di riscattarsi per un debito del passato.
L’ultimo racconto si svolge il 25 marzo, Capodanno Pisano, in cui il barrista Massimo del BarLume, con tutti i membri della Loggia del Cinghiale, si ritrovano coinvolti in un omicidio dalle sembianze pittoresche in un luogo sacro, che verrà smascherato proprio grazie all’ingrediente idolatrato dal gruppo: l’alcool.

Tutti e sei gli autori sfruttano il “dialogo”, secco ed incalzante tra i diversi personaggi, come tecnica per tenere alto il ritmo dei racconti ed il lettore incollato al testo fino all’ultima pagina. Sia Francesco Recami, sia Marco Malvaldi, spiccano per la narrazione ricca di dettagli comici, quasi burleschi, non sempre scontanti nel contesto del romanzo giallo.
Mentre la scrittrice turca Esmahan Aykol, unica del gruppo a scrivere in prima persona, evidenzia in maniera sottile, ma efficace le differenze culturali intrinseche della città di Istanbul, punto di unione tra Oriente ed Occidente.
Antonio Manzini, attraverso una trama pulita e lineare, concede al lettore una morale decisamente chiara: una vita di compromessi può essere peggiore della galera.
Questa raccolta di racconti gialli offre suspense, tecnica e prosa in poche righe, in cui i detective, anche durante un momento ludico come il veglione di Capodanno, mantengono comunque il loro quotidiano atteggiamento da super-eroi, senza riuscire ad uniformarsi alle caratteristiche della folla comune.

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