Autore: Elizabeth Jane Howard
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Narrativa
Traduttore: Manuela Francescon
Pagine: 450
Prezzo: Euro 18,50
Oggi vi raccontiamo un nuovo libro della scrittrice Elizabeth Jane Howard, della quale Fazi Editore ci sta facendo conoscere l’intero percorso letterario, a partire dall’ormai famosa saga dei Cazalet, un’opera stupenda in cinque volumi che ci ha rivelato una parte importante della vita dell’Inghilterra di metà ‘900.
Dopo quell’ampio panorama svelatoci dall’autrice nella famosa saga, con i due libri successivi pubblicati da Fazi, “All’ombra di Julius” (http://www.gliamantideilibri.it/allombra-di-julius-elizabeth-jane-howard/) e “Cambio di rotta”, di cui scriviamo oggi, lo sguardo si fa più acuto. E.J. Howard punta un binocolo virtuale o talvolta usa un microscopio su vicende ben precise. Tali eventi sono il simbolo di una generazione, svelano stili di vita particolari, ma i protagonisti sono donne e uomini, e perciò replicano gioie e drammi che superano qualsiasi categorizzazione.
“Cambio di rotta” è un romanzo per il quale possiamo dire, “mai titolo è stato più azzeccato”. Non lo so se le prossime pubblicazioni lo confermeranno, ma personalmente mi sembra di notare un vero cambio di rotta anche nella scrittura della Howard, e non solo all’interno della storia narrata.
“Cambio di rotta” è un romanzo corale a quattro voci, quelle di un marito, Emmanuel, e di sua moglie, Lillian; quelle di Jimmy, factotum dei due coniugi, e di Alberta, segretaria prima e attrice improvvisata poi. Emmanuel e Lillian, sposati e senza figli, girano il mondo cavalcando le imprese teatrali di lui, scrittore per il teatro nonché impresario delle sue stesse opere.
Vivono in condizioni particolarmente agiate, ogni volta che si spostano, la moglie porta con sé letteralmente l’intera casa, chiusa all’interno di innumerevoli bauli, dentro ai quali ci sta pure qualche scheletro. E sposta una volta, e carica e scarica un’altra, il rischio che spunti fuori qualcosa o qualcuno, c’è.
Jimmy è sempre con loro, che si muovano o che stiano fermi. Maggiordomo, segretario, autista ma i ruoli che predilige sono quelli di consigliere e mediatore familiare.
Alberta, diciannovenne timida e carina, è il quarto personaggio. Compare per caso nella storia, trova gradualmente, vincendo timidezza e paure, un suo posto preciso, e finisce addirittura per rendersi co-protagonista dell’annunciato cambio di rotta.
Filo conduttore della storia è il lavoro di Emmanuel, le commedie da scrivere e rappresentare al meglio nei teatri, e tutto ciò che questo comporta e si riflette nella vita quotidiana della sua famiglia e delle persone che lavorano per lui.
Dopo poche pagine, un fatto particolare cambia un po’ i progetti preparati da Emmanuel e Jimmy, che prevedevano anche un viaggio a New York, ma l’effetto a lungo termine di questa improvvisa modifica, inciderà sull’intera vita dei protagonisti, in modo ben più significativo.
Non ho svelato nulla, e non vado oltre. Le sorprese saranno molte lungo la rotta prevista, forse piccole forse grandi, ma soprattutto “vere” sorprese, non “telefonate”, e questo renderà il romanzo, pur privo di delitti e colpevoli, coltelli, pistole o sangue, una storia appassionante, della quale si desidera scoprire la conclusione.
E.J. Howard, coccola, custodisce, ama i suoi personaggi. Vuole loro davvero un gran bene. Dico di più. Svolge quasi un’azione educativa nei confronti di ciascuno, e mai come in questo libro, tutto questo appare evidente. I personaggi evolvono tutti nell’arco del percorso narrativo della storia. Chi incontriamo all’inizio è diverso da colui o colei che incontreremo alla fine del libro.
I capitoli, scanditi dal cambio regolare della voce narrante, danno al romanzo un ritmo gradevole, senza alcuna difficoltà di comprensione. Insomma, ancora una volta E.J.Howard conferma la sua grandezza, se ancora ce n’era bisogno, si conferma una donna di grande sensibilità capace di tradurre in modo egregio la vita sulle pagine dei libri. Buona lettura.
Claudio Della Pietà