Calcoli e fandonie – Leonardo Sinisgalli

Titolo: Calcoli e fandonie
Autore: Leonardo Sinisgalli
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Hacca edizioni
Genere: Aforismi
Pagine: 150
Prezzo: € 15,00

Leonardo Sinisgalli è una delle figure più originali della letteratura italiana del Novecento.

Fu eclettico, uomo di numeri e di parole che nella vita seppe coniugare il furore matematico con le passioni introspettive della poesia, portando sempre il suo Sud nel cuore.

Sinisgalli è stato sempre un fautore dell’incontro nella conoscenza di mondi diversi tra loro.

Calcoli e fandonie, libro pubblicato per la prima volta da Alberto Tallone nel 1968, è il risultato pratico di questa sua convinzione.

A quarant’anni dalla sua scomparsa, Hacca edizioni lo ripubblica nella collana Novecento. O.

Il libro ha la fisionomia di un diario politecnico: l’ingegnere e il matematico incontrano, l’umanista, il poeta e lo scrittore.

Sinisgalli scrive per  frammenti, raccoglie in diciotto capitoli considerazioni di diversa natura. Architettura, design, curiosità scientifiche, considerazioni morali sempre inattuali, opinioni e affermazioni sulla poesia.

Uomo razionale, poeta immanente, Sinisgalli, sempre rapito dal furore matematico delle cose, nelle pagine di Calcoli e fandonie organizza in maniera asistematica il suo pensiero arrivando sempre al cuore della questione mondo.

Illuminanti e scomodo le sue considerazioni sulla poesia: «La poesia deve bruciare la divisa vanitosa del poeta, la sua maschera. Deve togliersi qualunque velleità di simbolo. Il verso non deve irrigidirsi, deve assecondare la nostra inerzia, la nostra incoerenza, farci vivere a vuoto»; «Il poeta crede sempre meno all’innocenza degli uomini. È adulto e non si fa illusioni… A che serve la poesia? A disorientare e, forse, a distrarre».

Poeta nitido e visionario, nessuno come lui raggiunse l’antieloquenza e riuscì a raggiungere attraverso una essenzialità gnomica e un’assolutezza verbale che trovarono nel frammento e nell’epigramma la strada da percorrere.

Sinisgalli è convinto che la conoscenza e la cultura nascono dalla contaminazione e dall’incontro tra le discipline letterarie, scientifiche e tecnologiche.

Il poeta e l’ingegnere della Civiltà delle macchine ha sempre creduto nella modernità come l’unica soluzione per il progresso, l’unica via d’uscita per la condizione umana.

«È tempo di cruda scienza, di lingua impietosa. È  tempo di sconsacrare idoli e tabù, vincere l’orgasmo delle tribù, il colore  e il dolore… I fondamenti della grammatica come i fondamenti della matematica sono semplici. La nuova scienza tornerà una scienza di principî. Ma solo i vecchi saranno maturi per capire».

Calcoli e fandonie è un libro antimitico, uno zibaldone in cui Sinisgalli distrugge con metodo il mondo così come lo vediamo per proporre all’umanità intera la verità di infiniti mondi che si combinano tra loro e che noi possiamo attraversarli tutti, in una vita o in un soffio perché «viviamo sui punti o sulle linee di intersezione di due o tre universi».

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