Breve intervista ad Annarita Briganti – “Non chiedermi come sei nata”

domande

Abbiamo “sottoposto” Annarita Briganti, autrice del romanzo Non chiedermi come sei nata, ad una breve intervista per saper qualcosa di più su di lei e sul suo
primo libro.
Ecco le risposte alle nostre domande.

Come è nata l’idea di rappresentare questo libro?

Il mio ricordo dei Nomadi di parole risale a un anno fa. Il primo freddo ottobrino. Io in biciletta, allora non me ne separavo mai, l’avevo appena cambiata. Un color crema goloso, anni Cinquanta. Uscivo ogni dieci minuti a controllare che non me la fregassero. Un locale dietro il Duomo per il compleanno di Christian Mascheroni, che presenterà la serata di martedì sul mio libro insieme a Carlotta Pistone. E questo collettivo artistico, i Nomadi appunto, dal nome bellissimo, evocativo, molto simile al mio stato d’animo, guidati dall’altrettanto figo Simone Gerace, autore di Verissimo. Misero in scena il libro di Christian in un ostello adibito a bar. Ero felice, strano vero? Un ricordo dolcissimo. Prima dell’estate Simone me l’ha proposto o forse gliel’ho suggerito io. Comunque ci siamo trovati. Volevo che fossero loro a mettere in scena per la prima volta Non chiedermi come sei nata (Cairo).

Non eri preoccupata che lo spettacolo si discostasse molto dal tuo approccio alla tematica?

Posso risponderti dopo averlo visto?! Non mi hanno fatto assistere neanche alle prove. Sarà una grandissima sorpresa, ma mi fido. Mi fido di te, era la mia canzone preferita, e cerco di restare così, nonostante le cose della vita.

Quali sono le parti che hanno creato maggior difficoltà nella trasposizione?

Portare sul palcoscenico le siringhe di ormoni, le pratiche di fecondazione e la solitudine di Gioia, la protagonista, non sarà facile. Ma anche il suo fascino non è così semplice da riprodurre. Sarà un bel banco di prova per i Nomadi di parole, che hanno molto talento, e per la mia emotività.

In che misura la messa in scena può essere un modo per avvicinare alla lettura del tuo romanzo? Non temi che possa venire a cadere l’effetto sorpresa per il lettore?

Quella di martedì sarà una prima assoluta, un assaggio dello spettacolo teatrale e cinematografico vero e proprio. Un’occasione imperdibile, una lettura aumentata del libro, che aggiungerà gusto al gusto. Non chiedermi come sei nata e la sua autrice sono molto multitasking.

Ti aspettavi tanto interesse nei confronti del tuo libro e del tuo messaggio?

Ho fatto più di quaranta presentazioni e ne ho programmate altrettante. Mi avvio alla terza edizione. Ho vinto un Premio importante e sono in finale in un altro. Ci speravo, ho molta fame.
In questi mesi assurdi mi sono dovuta fare forza da sola, anche con le piccole cose, tatuandomi sul polso be kind, dopo l’ennesimo depredamento emotivo. È stata durissima, ho sofferto come un cane, non me lo meritavo, ma ho capito che non permetterò a nessuno di rovinarmi questo momento. Il messaggio di amore, speranza e risalita di Non chiedermi come sei nata sta dando i suoi frutti per me e per tutte le donne italiane. Questo libro mi sta cambiando la vita.

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