All’area del Salone del libro dedicata ai nuovi progetti editoriali Stefano Casati, Maurizio Lana, Anna Lucarelli e Luca Martinelli hanno affrontato il tema delle biblioteche digitali. Le biblioteche si fanno sempre di più promotrici di politiche open data, cioè i dati liberamente accessibili a tutti. Questo fenomeno è molto più diffuso all’estero, mentre il nostro Paese nonostante stia facendo passi in avanti fatica a dare una svolta di cambiamento. Il valore delle biblioteche va al di là della conservazione delle opere: potrebbero avere un ruolo fondamentale nel portare alla luce dati finora nascosti. Ma chi usa questi dati aperti? Biblioteche, archivi, università, commissioni UE, musei, enti pubblici, aziende. La collaborazione diventa così fondamentale, aumentando e sviluppando il nostro patrimonio culturale.
Un esempio di Biblioteca digitale è quella del Museo Galilei, nata nel 2004 con l’obiettivo di l’obiettivo di offrire un servizio di consultazione online di rare opere di interesse storico scientifico. E’ stata concepita come un sistema informativo per raccogliere e integrare collezioni digitali e dati provenienti da archivi diversi.