Quando la Bibbia viene surclassata da Amazon, non c’è che dire, i tempi sono proprio cambiati.
Segnale millenarista per qualcuno o piuttosto nuova manifestazione del Dio dei mercati per altri, il dado è tratto e la catena alberghiera InterContinental Hotel Group, ha già iniziato a sostituire le Bibbie attualmente in dotazione nelle camere dell’hotel Indigo di Newcastle, in Gran Bretagna, con l’onnipresente Kindle.
Se l’idea avrà successo il progetto verrà gradualmente esteso anche agli altri alberghi di proprietà della multinazionale ma per il momento si tratta di una scelta che somma alla volontà di attrarre nuovi clienti la possibilità di creare una nuova fonte di profitti.
Non c’è dubbio infatti che l’ereader e il suo store con oltre 15.000 titoli scaricabili sia per gli indecisi vacanzieri inglesi più appetibile, anche solo a livello pubblicitario, delle Bibbie di Gideons, l’editore americano che le produce dal 1908 distribuendole gratuitamente negli alberghi di mezzo mondo.
«I titoli saranno scaricabili direttamente dal wi-fi dell’hotel – spiega il direttore del marketing Ken Ng – e i costi saranno poi addebitati sul costo della stanza come extra». Poiché ogni Kindle può costare da 79 a 199 dollari la scommessa del gruppo InterContinental è dimostrare che l’uso da parte dei clienti può riuscire ad ammortizzare l’investimento iniziale anche grazie al fatto che la presenza dei tablet potrà aumentare il flusso dei curiosi e della clientela.
Intanto l’editore americano, finora lontano dal pensare che il proprio mercato potesse essere intaccato proprio dal «Mercato», deve iniziare a fare i conti con la «piaga» (per usare un gergo consono al tema) Kindle. Pur trattandosi di un problema ancora limitato, visto che Gideons vanta due milioni di copie distribuite ogni anno a oltre 300.000 clienti in 194 nazioni, in prospettiva, la sfida fra tablets e fede potrebbe davvero diventare digitale, prendendo un sentiero inatteso in quanto anche le Bibbie Gideons sono accessibili on line, con il vantaggio di non comportare alcuna spesa per chi deciderà di scaricarle.
Fonte: Giornale della Libreria