Autore: Martin George R.R
Casa Editrice: Gargoyle editrice
Genere: Fantasy/ Thriller
Traduttore: Benedetta Tavani
Pagine: 473
Prezzo: 16.50 €
“è un po’ inquietante” rispose Jared. “qualcuno ha fatto irruzione in casa sua, nel Maine, e l’ha trascinato nel suo ufficio dove l’ha ucciso. L’hanno legato alla scrivania e poi è stato come sacrificato. Gli hanno cavato il cuore dal petto. Quindi ne aveva uno, dopotutto. Ricordi le vecchie battute? Ah, fa niente; comunque tutta la scena è piuttosto grottesca. Tipo Charles Menson, capisci? Beh, questo mi ha fatto pensare a quella serie di articoli che scrivesti tu al tempo in cui fecero fuori Sharon Tate. Sai, l’indagine su…come lo chiamavi?” ( Jared Patterson pag.15).
Brooklyn 1983. Sandy Blair, un tempo giornalista di assalto per la rivista Hadgehog, è uno scrittore in preda a una profonda crisi creativa. Blair trascorre le sue giornate fissando le pagine bianche tra le telefonate isteriche del suo agente, l’insuccesso dei suoi precedenti romanzi e le lamentele della compagna Sharon. Ma un giorno riceve una chiamata dall’ex amico Jared, direttore dell’Hadgehog, che un tempo aveva premuto per allontanarlo. Jamie Lynch, vecchio promoter di complessi rock, è stato trovato morto nella sua casa vittima di un macabro rituale. La notizia è ancora avvolta nel mistero e Jared vuole accaparrarsi l’esclusiva e vuole che a scrivere l’articolo sia qualcuno di talento come Jared. Lo scrittore accetta incuriosito e si precipita immediatamente a indagare. Ma dietro quello che sembrava essere il gesto di un folle fanatico, forse un imitatore di Manson, si nasconde qualcosa di incredibilmente lugubre e sinistro. Qualsiasi cosa sia è strettamente legata alla più grande band promossa da Lynch: i Nazghul. Sandy verrà catapultato in una ricerca allucinante che lo porterà, tra comunità hippy, vecchi amori, occultisti e musicisti falliti, a rivangare un passato doloroso e mai veramente sepolto nel tentativo di fermare l’oscuro complotto che si prepara per abbattersi sul mondo intero.
Se pensiamo a Geroge R.R.Martin la prima cosa che ci viene in mente è un autore di successo, l’ideatore della fortunata saga di “The games of Thrones” e sceneggiatore dell’omonima serie TV che, spopolata negli Stati Uniti, ha raccolto sempre più ammiratori anche nel nostro paese. Nessuno immaginerebbe che Martin a lungo ha dovuto combattere per la pubblicazione delle sue opere che, inizialmente, avevano riscosso pochissimi consensi in patria e non erano state nemmeno prese in considerazione all’estero. È questo il caso di Armageddon Rag. Scritto nel 1983, il testo fu accolto molto freddamente dal pubblico e dalla critica statunitense e, dopo poche edizioni, fu abbandonato per essere riscoperto solo di recente, grazie all’enorme successo legato al nome di Martin. Un vero peccato. Il libro avrebbe benissimo potuto sfondare le classifiche, specie nel nostro paese, molti anni fa quando in Italia si diffuse la moda dei romanzi sui serial killer, accompagnati dalla regolare uscita su riviste, giornali e speciali televisivi, di interventi di questo o quell’esperto.
Torniamo al libro: Armageddon Rag mescola una sapiente dose di fantasia a una buona porzione di realtà. Se il complesso Nazghul e il promoter Lynch non sono mai esistiti, i testi, i complessi, gli eventi musicali e la descrizione della vita dei complessi Rock all’epoca della contestazione sono pura realtà. Come reali furono certe forme di fanatismo che andarono sviluppandosi nei confronti di alcuni personaggi del mondo musicale di quegli anni.
Martin prende il lettore e, attraverso la prosa serrata e coinvolgente, lo trascina in un viaggio allucinante dove realtà/finzione e passato/presente si mescolano in continuazione scandalizzando, coinvolgendo e affascinando il lettore. I personaggi sembrano talmente reali che a stento si crederebbe siano frutto della penna di uno scrittore e il ritmo della narrazione procede così spedito che a stento si può smettere di leggere.
Un libro riscoperto dalla bravura della casa editrice Gargoyle che merita di essere letto, non tanto perché scritto da Martin, quanto per lo splendido ritratto fatto di una cultura e di un’epoca.