Quest’anno, in occasione del centenario della pubblicazione del primo volume de Alla ricerca del tempo perduto, la casa d’aste Sotheby’s ha messo all’asta una ventina di lotti di Proust, tra cui lettere, caricature, fogli autografi e un abbozzo della lettera di scuse di Andre Gide a Marcel Proust.
Verso gli ultimi mesi del 1912 gli editori Fasquelle e Gallimard (Nouvelle Revue Francaise) rifiutano il dattiloscritto delle circa 800 pagine inviategli da Marcel Proust. Il 13 marzo del 1913 Proust firmerà quindi un contratto con l’editore Grasset, che accetterà di pubblicare il romanzo a spese dell’autore. L 14 novembre dello steso anno apparve il primo volume della Recherche, Du coté de chez Swann.
Nel gennaio del 1914 la N.R.F. torna sulla propria decisione e offre a Proust di pubblicare i restanti due volumi, ma l’autore rifiuta, per non offendere l’editore Grasset. Nonostante ciò, al termine della prima guerra mondiale e a seguito di varie vicende personali (tra cui la morte dell’amico Gaston Calmette), Proust si accordò con la N.R.F.per chè pubblicasse le restanti parti del romanzo, una pubblicazione che, a partire dal giugno-luglio 1914, durò fino al 1927, per un totale di sette volumi.
La Nouvelle Revue Francaise era stata fondata per iniziativa di un gruppo di intellettuali, tra i quali André Gide, scrittore francese e premio Nobel nel 1947. Fu proprio a Gide che Proust inviò il dattiloscritto della sua opera e fu proprio Gide, dopo una rapida lettura, a sconsigliarne la pubblicazione, giudicandola l’opera di “uno snob, un dilettante mondano’”.
Nel gennaio del 1914 però lo scrittore riconobbe il proprio errore ed inviò a Marcel Proust una lettera di scuse.
“Aver rifiutato questo libro rimarrà il più grave errore della N.R.F. – e (poichè ho la vergogna di esserne in gran parte responsabile) uno dei rimpianti, dei rimorsi cocenti della mia vita.” Così scrisse Andrè Gide l’11 gennaio 1914, il quale concludeva poi la sua lettera nella speranza di ricevere il perdono dello scrittore respinto.
Pochi giorni dopo Gide inviò una seconda lettera, nella quale affermava che la N.R.F. era disposta a sostenere tutte le spese di pubblicazione, pur di pubblicare gli scritti di Proust.
Il documento originale della lettera di scuse, con correzioni e cancellature, è stato battuto all’asta di Parigi per la cifra di 145.500 euro, dopo una stima iniziale di 100mila euro. L’identità del nuovo proprietario rimane fino ad ora sconosciuta.